L’Unicef celebra in pompa magna la Giornata Mondiale dei Diritti del Bambino.
C’è da rischiare di prendersi il diabete a leggere qui e là sul web le iniziative zuccherose, affettuose e coccolose che prende l’agenzia dell’ONU (e non solo) per invocare tutela e cura per il bambino, l’uomo di domani, il bambino che incarna il futuro.
E le tiritere sul diritto alle pari opportunità, e sulle non discriminazioni (ingiuste) tra bambino e bambina, e sul bambino che muore di fame o di sete o che soffre e subisce le guerre dei grandi...
Tante belle parole.
Tanta bella propaganda di buoni sentimenti in salsa di melassa.
Ma tanta ipocrisia.
Ipocriti, sì, tutti coloro che celebrano i diritti del bambino, ma negano a ogni bambino il primo di tutti i diritti: il diritto di nascere, il diritto alla vita.
Ipocriti, sì, quelli che vogliono garantire a tutti i costi i “diritti sessuali e riproduttivi” ai bambini, impartendo loro “l’educazione sessuale globale” che viola la loro innocenza il loro diritto primario ad essere bambini e ad affrontare certi temi con la necessaria gradualità e con l’aiuto e i consigli di chi per primo gli vuole davvero bene: il papà e la mamma.
Ipocriti, sì, quelli che celebrano i diritti del bambino e poi gli negano il diritto a una mamma e un papà, perché “love is love” e due donne, due uomini o un gruppo... è la stessa cosa...
Ipocriti, quelli che annoverano tra i diritti del bambino quello di rovinarsi per sempre nel corpo e nella mente con le terapie ormonali per il cambiamento di sesso nella pre-adolescenza.
Ipocriti, sì, quelli che celebrano i diritti dei bambini e dimenticano che innanzi tutto il bambino ha diritto ad essere considerato un soggetto dotato di dignità somma e inalienabile: ammettono che sia lecito comprarlo al mercato degli uteri in affitto, o che sia lecito commissionarlo alle fabbriche dei “bambini artificiali” che manipolano, selezionano, scartano, congelano e scongelano i bambini in provetta...
Se è vero, parafrasando Saint-Exupery, che i grandi dimenticano spesso di essere stati bambini, è ancor più vero che essi dimenticano di essere stati feti, embrioni e “grumi di cellule”.
Perciò, proviamo a celebrare la Giornata Mondiale dei Diritti del Bambino con meno chiacchiere mielose e un po’ più di senso pratico e di rispetto per i bambini, in tutto, sempre, a 360 gradi.
Redazione
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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini