Guido Marangoni è il papà di una bambina con sindrome di Down – la bambina della foto – che si chiama Anna.
In un video su YouTube si presenta, ci racconta un po’ della sua fragilità, ci induce a ricercare le nostre fragilità e a scoprire, magari, che dalla fragilità scaturisce una potenza dirompente.
Ci spiega come spesso la fragilità ci fa paura e la paura ci blocca: nei rapporti, nelle conquiste, nelle opportunità.
Racconta di quando da ragazzo ha incontrato Madre Teresa, che gli aveva detto: «Quando sarai grande e aspetterai un figlio, non avere paura».
Racconta di quando è stato comunicato a lui e a sua moglie, incinta, che la loro terza figlia era una bambina con sindrome di Down.
«In quella stanza di ospedale, per me tutto si è fermato: sentivo solo rimbombare nella testa quel “Don’t be afraid” che avevo sentito tanti anni prima. Il colpo di genio lo ha avuto mia moglie: “Scusi, dottoressa – disse – vorrei sapere se nostro figlio è un maschio o una femmina”. La dottoressa rimase sbigottita, cercò tra le carte e ci disse che era una femmina. “Neanche questa volta siamo riusciti a fare un maschio”, scherzai allora con mia moglie».
E così, da quando è nata Anna, una bimba forte e gioiosa che ora ha circa due anni e mezzo, è nata la pagina Facebook della piccola Anna: “Buone notizie secondo Anna”, da cui è tratta la foto in evidenza. Basterebbe quella a celebrare degnamente la Giornata mondiale.
Una delle tante risate della piccola Anna. Una di quelle che da sola basterebbe a farci sentire davvero sciocchi, quando pensiamo che “i Down soffrono” o che la loro sia “una vita non degna di essere vissuta”.
E allora, in questa Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down, facciamo una visita alla pagina di Anna. E torniamoci ogni tanto... perché magari sarà proprio una bimbetta “Down” a farci tirare un po’ più “su”. A farci sentire un po’ più “up”.
Redazione