In stato di minima coscienza, la moglie di Vincent Lambert voleva sospendergli alimentazione e idratazione. Il giudice dà ragione ai genitori dell’uomo
Vincent Lambert è un ragazzo di 37 anni che quattro anni e mezzo fa è finito in coma per un incidente d’auto. È rimasto per due anni in stato vegetativo per poi passare a quello di minima coscienza. Come rivelato da sua madre, la cartella clinica di Vincent parla chiaro: risponde agli stimoli, reagisce alle voci dei familiari, le sue pupille seguono le persone che lo visitano ed è capace di sorridere.
Ma lo scorso 8 aprile un’équipe di medici del Centro ospedaliero dell’università di Reims ha deciso, insieme alla moglie di Vincent, di sospendere alimentazione e idratazione facendolo così morire di fatto di fame e sete. La legge Leonetti del 2005, considerata anti-eutanasica, lo permette ma nel caso di Vincent i medici non hanno richiesto il consenso dei familiari, che è obbligatorio.
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di Benedetta Frigerio