La Corte d'Appello Federale degli Stati Uniti ha emesso una decisione storica a favore della vita, stabilendo che il Texas può mantenere le sue leggi a tutela della vita, e che non esiste un obbligo legale per gli Stati di aderire a una legge federale pro-aborto promulgata dall'amministrazione Biden nel 2022. Questo verdetto, emesso il 2 gennaio dalla Quinta Corte d'Appello, rappresenta una vittoria significativa per i sostenitori della vita, in particolare per l'American Association of Pro-Life Obstetricians & Gynecologists (AAPLOG) e la Christian Medical & Dental Association, che avevano intentato la causa contro il Segretario della Sanità e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, Xavier Becerra.
La decisione unanime della corte, presieduta dai giudici Kurt Engelhardt, Cory Wilson e Leslie Southwick, ha respinto l'appello degli imputati pro-aborto, confermando così la decisione del tribunale distrettuale a favore dei querelanti pro-vita nel 2022. Il cuore della questione riguarda l'interpretazione dell'Emergency Medical Treatment and Active Labor Act (EMTALA), che l'amministrazione Biden aveva tentato di utilizzare come strumento per costringere i medici a eseguire aborti.
L'AAPLOG ha espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando che l'aborto indotto, finalizzato unicamente a terminare la vita del nascituro, non costituisce assistenza sanitaria. L'organizzazione ha ribadito che i medici sono in grado di gestire complicazioni gravi della gravidanza senza ricorrere all'aborto, in conformità con la legge esistente del Texas. La decisione del Quinto Circuito permette ai professionisti della salute di continuare a fornire cure mediche rispettose della dignità sia delle donne incinte che dei loro bambini non ancora nati.
Inoltre, la sentenza chiarisce che EMTALA non garantisce un diritto incondizionato all'aborto per la madre incinta, soprattutto considerando che la legge impone obblighi di stabilizzazione uguali. Il giudice Kurt Engelhardt, nella sua dichiarazione, ha evidenziato questo punto cruciale, confermando la posizione che l'aborto non sia un diritto garantito da EMTALA.
La decisione rappresenta un passo avanti significativo nel sostegno ai diritti dei nascituri e nel rafforzamento delle leggi che proteggono la vita umana dal concepimento. Questa sentenza è un chiaro segnale della crescente riconoscimento del valore intrinseco della vita umana e della necessità di tutelare i diritti dei più vulnerabili, compresi i nascituri.
Fonte: LifeNews