Durante la conferenza “All Women Deliver” tenutasi alla fine del mese di maggio a Kuala Lumpur, in Malesia, i sostenitori dei diritti sessuali e riproduttivi hanno presentato le strategie su come ampliare l’accesso alla contraccezione e all’aborto alle donne e alle ragazze povere nei Paesi in via di sviluppo.
Una di queste strategie consiste nell’incorporare la pianificazione familiare e l’aborto come competenze essenziali fornite dalle ostetriche. In un simposio di un’intera giornata, ospitato da UNFPA, e in una successiva riunione operativa, si è discusso di come aiutare i governi per attuare i programmi per conferire alle ostetriche queste nuove competenze.
Alcuni partecipanti hanno espresso la loro perplessità riguardo alla proposta, che viene presentata con il nome “continuum di cura“. “Se si vuole ridurre la mortalità materna“, ha detto una rappresentante del Malawi, “bisogna farsi guidare dai dati di morbilità” [l’incidenza statistica di malattie sulla popolazione, n.d.t.]. “Le donne muoiono per mancanza di personale ostetrico competente, questo è il servizio di cui si ha veramente bisogno che dovrebbe essere fornito“, ha continuato. Uno dei suoi colleghi ha aggiunto che sarebbero necessarie molte più ostetriche, ma nel Paese mancano i fondi per la loro formazione.
Resta il fatto che i Paesi che hanno fatto progressi significativi nel ridurre la mortalità materna sono quelli che hanno potenziato numericamente le loro risorse di ostetricia.
Un’assistente sanitaria del ramo proveniente dal Ghana ha riferito che le ostetriche del suo paese stanno già fornendo servizi di aborto completo.
Nonostante la maggior parte delle morti materne avvengano per complicazioni del parto , i sostenitori della pianificazione familiare continuano a focalizzarsi principalmente sull’incremento della diffusione della contraccezione per decrementare i tassi di fertilità, e sull’ampliamento dell’accesso all’aborto per ridurre la mortalità materna.
Supportando dunque questi programmi di potenziamento delle ostetriche , gli attivisti propugnano una migliore accessibilità ai metodi contraccettivi più moderni e ai servizi di aborto, sostenendo che ciò consentirà loro di attingere ai finanziamenti precedentemente destinati ai servizi di salute materna e infantile.
Traduzione a cura di Roberto Paludetto
Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeNews in lingua inglese
di Lisa Correnti