La crisi di governo e la sua prossima risoluzione è la questione nevralgica non solo, ovviamente, della politica italiana, ma anche del dibattito sulle questioni etiche e bioetiche che interessano la società civile e le famiglie. Se non si andrà al voto lo scenario più probabile sarà quello di un governo “giallo-rosso”, con l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Una prospettiva che avrà pesanti ripercussioni soprattutto sui temi del fine vita e dell’unioni civili. Di questo ha parlato il professor Paolo Becchi, filosofo del diritto e scrittore, intervistato da Pro Vita & Famiglia.
Un eventuale governo Pd-M5S, che preoccupazioni può dare sui temi pro life e pro family? Si pensi per esempio alla questione Eutanasia la cui discussione prevista per settembre probabilmente non ci sarà, ma ci saranno sicuramente sviluppo importanti.
«Io credo che sul tema dell’eutanasia, come in generale sui temi bioetici, un accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle implicherebbe un’accelerazione di tutti quei processi che contrastano i principi fondamentali del rispetto della dignità umana e della vita. Questo perché con un governo di questo tipo porterebbe avanti queste istanze e sul tema dell’eutanasia si potrebbe arrivare ad un suo riconoscimento senza nessuno che si possa opporre».
Per quanto riguarda l’utero in affitto si rischia in tal senso che possa essere riconosciuto legalmente?
«L’utero in affitto è un problema nevralgico anche se penso che ancora in Europa nessuno Stato lo abbia riconosciuto e abbia legiferato su questo e quindi lo consenta. Inoltre non dimentichiamoci che è una pratica che andrebbe in contrasto con la convenzione di Oviedo che abbiamo firmato. Le possibilità di sviluppo in questa direzione sono comunque enormi e purtroppo non possiamo escludere che un governo Pd-M5S non porti avanti anche tematiche di questo tipo, soprattutto se a capo di alcuni Ministero fondamentali dovessero andare personaggi chiave che si battono per una pratica aberrante come questa. In tal senso il governo attuale, seppur adesso in crisi, è stata l’unica forza frenante a queste pratiche soltanto grazie alla presenza, al suo interno, della parte leghista».
Un nuovo governo giallo-rosso che novità porterebbe in tema di unioni civili e adozioni a coppie dello stesso sesso?
«Io credo che ovviamente, anche su questo profilo, le due forze politiche marceranno unite fino al riconoscimento delle unioni come un vero e proprio matrimonio. Finora, invece, la distinzione è sempre stata fatta, ma probabilmente si finirà per andare oltre anche a questa dicitura. Insomma, sarà il dominio totale di quel progressismo che da anni tenta di imporre questi nuovi diritti e distruggere l’ordine naturale della vita, della famiglia. Un altro punto, quindi, che fa presagire come si possa andare sempre di più verso la disgregazione di quei valori familiari e di protezione della vita che invece qualsiasi governo dovrebbe tutelare. Un eventuale governo con l’alleanza tra Cinque Stelle e democratici significherebbe invece l’esatto opposto».
Salvatore Tropea