Dopo Megan Young, Miss Mondo 2013 che non ha avuto paura di dire alle telecamere che il sesso è per il matrimonio e che è contro l’aborto, qualche analogo segnale di speranza viene dal mondo della musica. I Grammy Awards, tenutisi il 26 gennaio 2014, con la messa in scena di matrimoni gay da parte dei Macklemore e di demoni e stregoneria durante la performance di Katy Perry (peraltro ex cantante di musica di ispirazione cristiana) per alcuni sono sembrati troppo.
La cantante gospel Natalie Grant ne ha avuto abbastanza e se ne è andata a metà della serata scrivendo su Twitter: “Ho molti pensieri che probabilmente è meglio che tenga per me. Ma posso dire questo: Non sono mai stata così onorata di cantare di Gesù e per Gesù. E non sono mai stata così sicura come adesso della strada che ho scelto”.
La cantautrice cristiana Mandisa ha vinto due Grammys per il migliore album di musica cristiana contemporanea e la migliore canzone di musica cristiana contemporanea, ma non si è proprio presentata all’evento. “Entrambe le volte che sono stata ai Grammys sono stata spettatrice di esibizioni che vorrei poter cancellare dalla mia memoria…Sapevo che immergermi in un ambiente che celebra certe cose sarebbe stato rischioso per me a questo punto”, racconta Mandisa.
Nessuna delle due cantanti ha voluto specificare da quale scena in particolare è stata più infastidita. Il matrimonio on stage di 33 coppie molte delle quali omosex? La strega Perry con la luna piena di sapore piuttosto satanico? Beyoncé che simula attività sessuali da sola, con suo marito e con una sedia?
Sta di fatto che il segnale positivo è che, quand’anche fossero solo due persone, qualcuno che non accetta passivamente qualunque spazzatura massmediatica esiste ancora anche all’interno di quell’ambiente.
Umberto La Morgia