La rete Tocomat di Telemedicina prenatale, di cui è responsabile scientifico il professore Andrea Di Lieto, è il fiore all’occhiello dell’Università Federico II. La cardiotocografia è la più diffusa tecnica di monitoraggio del benessere fetale nel terzo trimestre di gravidanza. Praticamente tutte le gestanti si sottopongono ad almeno un tracciato cardiotocografico, con una frequenza anche quotidiana nei casi a rischio.
Data la necessità di monitoraggio intensivo dei feti a rischio presso strutture adeguatamente attrezzate, che in Campania sono poche rispetto alle esigenze della popolazione, le pazienti sono spesso costrette a frequenti spostamenti e addirittura a ricoveri prolungati. Allo scopo di consentire il monitoraggio ambulatoriale delle gestanti a rischio evitando il ricovero ospedaliero fino a quando non strettamente necessario, dal 1998 è attiva, da oltre 14 anni, presso la UOC di Medicina dell’età prenatale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II la rete Tocomat di Telemedicina prenatale e Telecardiotocografia convenzionale e computerizzata, tuttora unica in Italia. È costituita da una Centrale Operativa universitaria, coordinata dalla dottoressa Marta Campanile e da 8 unità remote campane (Miano, Pianura, Barra–Ponticelli, Ischia, Mugnano, Monte di Procida, Castiglione di Ravello, Castel Volturno), situate presso consultori e piccoli ospedali di zone decentrate della Campania.
Inoltre a livello internazionale la Centrale operativa universitaria è collegata online con la Ginecologia ed Ostetricia di Budapest e con il Centro Materno-Infantile di Lima dove vengono effettuati circa diecimila parti all’anno.
Finora, sono stati registrati ed analizzati circa 15 mila tracciati, circa un centinaio al mese, per la maggior parte da gravide a rischio, che sono state monitorate nella struttura di primo livello più vicina alla loro abitazione.
Fonte: Il Mattino