Le notizie che giungono dagli USA ci fanno ben sperare per la buona battaglia a favore della vita.
E’ vero che in questi ultimi 40 anni, Repubblicani o Democratici, i governi americani non hanno impedito all’America di acquisire una legislazione sull’aborto così permissiva da far invidia alla Repubblica Popolare Cinese, però è vero anche che – almeno tendenzialmente – i Democratici hanno fatto più danni dei Repubblicani: Obama in particolare ha ripristinato i finanziamenti all’UNFPA, che sostiene la brutale politica di pianificazione familiare cinese, ha reintrodotto la crudele pratica del “partial birth abortion”, ha cercato di coartare la libertà di coscienza e la libertà religiosa attraverso l’Obamacare. In generale ha certamente condotto una politica contro la Vita e la famiglia piuttosto spudorata.
Ma noi crediamo che il popolo americano, la gente, sia fondamentalmente per la vita. Quindi non ci stupisce il fatto che , nonostante che Planned Parenthood avesse stanziato circa 1,4 milioni di dollari per fare propaganda elettorale ai candidati mortiferi, e quindi i mass media abbiano battuto insistentemente di conseguenza, questa è una grande vittoria del Bene contro il male.
Certo non tutti i Repubblicani sono pro life; certo il fatto che gli eletti si comportino poi in concreto secondo le nostre aspettative è tutto da verificare. Però hanno promesso – ad esempio – di far passare la legge che bandisce l’aborto tardivo, come prima cosa. E questo sarebbe già qualcosa e salverebbe molte vite.
Insomma, con queste elezioni di “mid term”, il tracollo dei Democratici e la positiva affermazione dei candidati pro life – ci dice LifeNews – i Repubblicani hanno una salda maggioranza sia alla Camera che al Senato, e quindi i sostenitori della vita avranno una reale opportunità di mettere alle corde l’amministrazione Obama sui temi etici.
Redazione