Dave Andrusko su National right to life, affascina e riempie di speranza. Un suo articolo spiega come la rivista Nature abbia pubblicato gli studi di ricercatori di fama internazionale che hanno fatto grandi progressi nello studio dello sviluppo del cervello umano durante la gravidanza. L’oggetto più complesso dell’universo, il cervello umano, appunto, viene creato in soli 9 mesi durante i quali si sviluppa da una singola cellula in oltre 80 miliardi di cellule. Ed Lein, dell’Istituto Allen for Brain Science di Seattle, spiega come già prima della nascita queste cellule sono in grado di organizzarsi per farci pensare e sentire e ricordare. Tutto il processo è controllato dai nostri geni: Lein e i suoi colleghi hanno studiato le cellule del cervello in diversi stadi dello sviluppo (ahimé, traendole da feti abortiti: la cosa è stata consentita dall’amministrazione Obama, negli USA, nonostante l’opposizione di tutti i prolife) annotando quali geni hanno partecipato e quali no in ogni fase presa in esame.
Ciò ha dimostrato quanto sia vasta ancora l’ignoranza della scienza sul cervello umano, ma soprattutto ha dimostrato quanto sa diverso – fin dal primo istante dopo il concepimento – un essere umano da un qualsiasi alto animale, per quanto evoluto.
Aggiungeremmo che queste conclusioni adeguatamente divulgate e assorbite in seno alla cultura media dell’opinione pubblica, non possono far altro che giovare alla causa pro life tesa a dimostrare che fin dal momento della fecondazione si genera una persona unica e irripetibile, da rispettare e da tutelare.
Francesca Romana Poleggi