01/12/2024 di Fabio Piemonte

Il ministro Bernini sui corsi Lgbt nelle Università: «Nessuno spazio per percorsi ideologici»

All’interno delle università «non possono, in alcun modo, trovare spazio percorsi ideologici di acritico indottrinamento o pressione psicologica, né tantomeno percorsi che adombrino, in modo subliminale, incitamenti a forme di pressione sui minori». Parole chiare e dirette, quelle del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini durante il question time – lo scorso 27 novembre alla Camera – in risposta a un’interrogazione diretta dell’onorevole Rossano Sasso,  che ha chiesto, appunto, chiarimenti sulla presenza di corsi e programmi gender all’interno delle università italiane. Nel dettaglio, Sasso ha citato due casi specifici, ovvero quello dell’Università di Sassari (dove si è tenuto un corso su Teorie Queer) e quello dell’Università di Roma Tre (protagonista di un corso per bambini trans).

Le parole del ministro Bernini

«La libertà di insegnamento – ha infatti specificato il ministro Bernini - deve essere bilanciata dalla protezione di altri valori ugualmente blindati dalla Costituzione, quali la tutela della dignità della persona, la tutela della salute intesa come tutela all’integrità psicofisica e all’equilibrato sviluppo psicofisico dei minori. In questo necessario e delicato equilibrio tra la libertà di insegnamento e la tutela della persona umana non possono in alcun modo trovare spazio percorsi ideologici di acritico indottrinamento o pressione psicologica, né tantomeno percorsi che adombrino, in modo subliminale, incitamenti a forme di pressione sui minori».

L’interrogazione dell’onorevole Sasso

Nel suo intervento l’onorevole Sasso ha rilevato come all’Università di Sassari esista tra i libri segnalati per poter sostenere un esame del corso di laurea in Scienze Politiche «uno che, addirittura, beatifica la pedofilia, di Mario Mieli. In esso si legge testualmente: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente, possiamo fare l’amore con loro”. Il titolare di questa cattedra ha dichiarato, qualche giorno fa, di voler concludere il suo ciclo di lezioni con un seminario, che durerà cinque giorni, dove in cattedra ci saranno attivisti trans, LGBT e parlamentari di sinistra».  Si tratta dunque, prosegue Sasso, di «una strumentalizzazione da parte di alcuni gruppi di pressione, che usano le aule come palco privilegiato per promuovere l’ideologia di genere».

Il “Laboratorio per bambin* trans e gender creative” di Roma Tre

Tra le iniziative accusate di propagandare l’ideologia gender rientra sicuramente a pieno titolo il “Laboratorio per bambin* trans e gender creative” rivolto a bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni e che ha suscitato scandalo e indignazione nell’opinione pubblica. Di qui la petizione “Giù le mani dai bambini! Fermiamo il laboratorio trans per minori dell’Università di Roma Tre” diffusa da Pro Vita e Famiglia che riuscì a raccogliere in poche ore e a ridosso dell’evento oltre 45.000 firme che furono poi consegnate al Rettore Massimiliano Fiorucci. Infine la stessa Bernini, mentre da un lato ha invitato «gli educatori di oggi» a evitare ogni forma di discriminazione e a garantire il pluralismo delle opinioni, dall’altro ha suggerito la necessità di prendere le dovute distanze «da ogni logica di degenerazione propagandistica».

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.