La Federcalcio olandese (KNVB) ha aperto la Coppa d'Olanda a squadre miste uomini-donne anche oltre i 18 anni, nella categoria A, maschile, dei dilettanti. Si tratta, in realtà di un tentativo per far sì che le calciatrici possano avere accesso anche a queste categorie, gareggiando coi loro colleghi maschi.
In realtà un’importante precedente che ha portato a questa decisione è il caso della giovane Ellen Fokkema, l’atleta diciannovenne che, nell’ultimo campionato, ha giocato con la prima squadra maschile del VV Foarut. Fino a questo momento, invece, una donna poteva gareggiare in una squadra maschile solo nella sezione degli under 19.
“Finora il calcio misto era possibile solo nelle giovanili e non appena le ragazze raggiungevano l’età senior dovevano scegliere dove giocare. - ha spiegato il responsabile delle categorie dilettantistiche della Federcalcio Jan Dirk van der Zee - Sulla base di recenti ricerche però non vediamo più alcun motivo per continuare così e per questo scegliamo la strada dell’uguaglianza. Vogliamo che le ragazze e le donne trovino un posto adatto nel panorama calcistico in base alle loro qualità e alle loro ambizioni”. E, invece, proprio sulla base delle recenti ricerche ci chiediamo come si possa pensare di mettere sullo stesso piano le prestazioni atletiche maschili con quelle femminili.
Tant’è che il mondo dello sport, ultimamente, è in subbuglio, per la presenza di maschi transgender, in gare riservate alle categorie femminili che ovviamente battono le loro avversarie ad ogni piè sospinto. Infatti, da un importante studio pubblicato su Sports Medicine, è emerso, in particolare, che gli atleti maschi, sarebbero il 10-13 % più veloci rispetto alle atlete di sesso femminile e la differenza in sport, come il bowling, il cricket o il body building, in cui è richiesta anche una notevole forza muscolare, è ancora più grande (parliamo di un’incidenza tra il 29 e il 52 %).
Ma la differenza, nelle prestazioni, diventa superiore al 20 % nel caso di sport che coinvolgono la parte superiore del corpo, secondo lo studio in questione, ad esempio il tennis, mentre nel baseball e nell’hockey, supera il 50%. E tutto questo perché il testosterone, secondo queste ricerche, risulta una sorta di “forza trainante” nella fase della pubertà, ricoprendo un ruolo essenziale nello sviluppo fisico maschile e ciò conferirebbe un vantaggio innegabile e scientificamente dimostrato ed evidente nelle competizioni sportive.