02/03/2016

Il popolo del Family Day non si arrende

Oggi al Capranichetta, a Roma, i membri del Comitato Difendiamo i nostri figli si sono incontrati  per dire forte e chiaro che, nonostante la rocambolesca e ridicola vicenda che ha condotto all’approvazione al senato del matrimonio gay, il popolo del Family Day non si arrende.

Come riporta l’ANSA, i promotori del Family Day si sono detti sicuri di rappresentare “la vera maggioranza degli italiani”, quella “senza voce” e avulsa dal mainstreaming del pensiero unico, ma che pian piano vuole essere protagonista. Nel mirino di tutti gli intervenuti Matteo Renzi e il Pd, colpevoli di aver “perso contatto con la realtà” e volere imporre un “pensiero unico”.    “Abbiamo dato voce al Paese reale, che è diverso da quello rappresentato dai politici e dai media – ha spiegato Pillon – e che chiede sia realizzata un’idea di uomo completamente diversa da quella individualista e consumista”. Una cosa è certa: “tante di queste persone da tempo non votano, perché non trovano tra le forze politiche chi li rappresentano”. “Queste persone ci chiedono di rigenerare la politica” assicura Savarese.

Il problema, a quanto pare, è decidere come. Pillon assicura che non è stato ancora deciso con quali modalità proseguire e cosa fare, ad esempio, alle prossime elezioni amministrative, ma sembra certo che qualche indicazione su chi votare sarà data.
TB_family dayRispetto alla legge sulle unioni civili, non tutti sono convinti che la partita sia ormai persa: “è vero che alla Camera ci sono i numeri per farla passare – afferma Miriano – ma forse
qualcuno ci ripensa. E c’è la possibilità che Mattarella non firmi”. Quanto alla riforma delle adozioni per renderle possibili anche a single e gay, Pillon assicura che “insistere è andare contro l’80% degli italiani”.
In ogni caso, Pillon chiarisce che “non vogliono mettersi alla testa di nulla, perché qualsiasi iniziativa rischia di trasformarsi in una operazione di potere”. Anche se, nelle parole di Savarese, “tutti ci vogliono, anche lo stesso Renzi, visto che ha detto che intende andare nelle parrocchie e le parrocchie siamo noi. Il suo tentativo è di sfondare al Centro, noi con una manovra di popolo lo impediremo. Non si deve prendere il nostro voto”.

Il Presidente di ProVita, Toni Brandi ha detto che non serve fare un partito,  ma occorre restare un  movimento di massa trasversale e radicale che influenzi la politica. “Perciò sosterremo tutti i candidati alle amministrative che si dichiareranno in difesa della vita e della famiglia, bloccheremo la riforma costituzionale di Renzi e boicotteremo le multinazionali che appoggiano le organizzazioni omosessualiste (e che che lo fanno principalmente a scopo di profitto HO).

Brandi è d’accordo con Tacito e Solzhenitsyn che con parole diverse in periodi storici diversi hanno confermato che i partiti sono il cancro della società.

Bisogna prendere esempio dall’Ungheria che dalla difesa della vita e della famiglia ha aumentato la giustizia sociale e sviluppato una forte economia dove salari, PIL , pensioni sono in aumento. “L’Ungheria, però, ha mandato a casa il fondo monetario nazionale e stampa la sua moneta: Così Orban dà alle famiglie con un terzo bambino € 32.000 in moneta locale”.

Brandi invita all’ottimismo: il parlamento europeo ha passato una risoluzione contro la maternità surrogata. Il parlamento britannico ha rifiutato il suicidio assistito e il congresso americano ha votato per non sovvenzionare la Planned Parenthood con denari pubblici. Vi sono inoltre i paesi dell’Europa dell’est e in totale più di 160 nazioni al mondo che credono nella unica e vera famiglia.

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