Un pornoattore che si propone di andare in tutte le scuole d’Italia per portare nelle aule - anche a sue spese - un vero e proprio indottrinamento e una pubblicizzazione del mondo porno. Sembra assurdo ma accade. E’ accaduto. Stiamo parlando di Max Felicitas - nome d’arte di Edoardo Barbares - che sui social si è autosponsorizzato per essere chiamato dalle le scuole a parlare, anche nelle assemblee d’istituto, per «sensibilizzare sulle tematiche che porto avanti», scrive sul suo profilo Instagram. E aggiunge: «Nel caso di discriminazioni, pregiudizi o censure sono pronto a sostenere la causa e protestare in tutta Italia a mie spese». Un appello vergognoso, osceno, che è arrivato nella giornata di ieri, lunedì 3 marzo, a seguito della vicenda che lo ha visto protagonista per un incontro in una scuola di Gallarate, poi annullato, e la seguente manifestazione all’esterno dell’edificio con tanto di “bavaglio” e “catene” con cui il porno attore si è legato.
L’evento all’Istituto “Andrea Ponti”
Ma andiamo con ordine. Tutto ha inizio allorquando l’ISS “Andrea Ponti” di Gallarate, in provincia di Varese, decide di promuovere un incontro per studenti sull’educazione sessuale, in programma per oggi lunedì 3 marzo, invitando quale ‘esperto’ esterno il giovane attore porno Max Felicitas. Tale evento non sarebbe stato di fatto probabilmente neanche facoltativo, dal momento che le ore impiegate per l’incontro avrebbero dovuto essere computate tra quelle che gli studenti del secondo triennio devono obbligatoriamente frequentare per l’acquisizione dei crediti formativi necessari previsti per i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PTCO).
La protesta di Pro Vita & Famiglia e l’annullamento
«È come invitare un imprenditore del fast food a parlare di educazione alimentare!» è stato il commento di Pro Vita & Famiglia onlus che, tramite Jacopo Coghe, il suo portavoce, ha denunciato il caso chiedendo immediato intervento dell’Ufficio Scolastico Regionale. Ed effettivamente l’USR ha fatto annullare l’evento, costringendo il pornoattore a non recarsi più dentro la scuola per il suo incontro. Non contento, però, “Max Felicitas”, dopo aver tentato di proporre lo stesso incontro ma all’esterno dell’edificio - e ricevuto il diniego da parte della scuola - ha prima annunciato e poi concretizzato un’assurda quanto altrettanto vergognosa manifestazione di protesta davanti alla scuola, presentandosi imbavagliato e in catene. Sul bavaglio e il giubbotto bianco una sola parola ripetuta quattro volte: “Libertà”. In questo modo Barbares ha ottenuto persino il plauso di uno sparuto gruppo di studenti che ha inneggiato insieme a lui alla protesta in nome della libertà. «Ai ragazzi è stato dato un messaggio bruttissimo ovvero che si può essere discriminati per il proprio lavoro. Io avrei parlato di malattie sessualmente trasmissibili, dell’importanza del preservativo, di bullismo. Bullismo che ho subito, per questo tengo tanto alla scuola», si è difeso il pornoattore a favore di televisioni e giornalisti. Una difesa che appare sinceramente debole se non inesistente, se pensiamo che Max Felicitas non è certo conosciuto - né tantomeno riconosciuto - per il suo attivismo contro il bullismo, semmai solo ed esclusivamente per la sua carriera da pornoattore e, al massimo, da imprenditore nel mondo dei Dj e dei social.
I pericoli della pornografia
L’unica «“catena” di cui vale la pena parlare in questa vicenda è quella della pornografia, che rende gli adolescenti schiavi di una sessualità malata e dannosa per la loro salute psicofisica» ha prontamente contro-replicato Pro Vita & Famiglia dopo la vergognosa manifestazione del pornoattre all’esterno della scuola di Gallarate. Inoltre, dal momento che l’attore ha annunciato un tour nelle scuole di tutta Italia, la stessa onlus ha chiesto «al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di allertare tutti gli Uffici Scolastici Regionali affinché ciò non avvenga e i minori non entrino in contatto con commercianti di pornografia». Tale vicenda, dunque, mostra chiaramente come, in nome di una sedicente libertà, si celi un intento palesemente ideologico, fortunatamente questa volta sventato: quello di indottrinare i più giovani al consueto refrain del “sesso libero, indiscriminato e sicuro”, attraverso la lente di una finzione perversa - appunto la pornografia, di cui Max Felicitas è autentico testimonial - che perverte natura e significato dell’intimità sessuale e spodesta ancora una volta i genitori dal loro ruolo prioritario nell’educazione dei figli rispetto a temi così delicati per la formazione dei più giovani, quali sono affettività e sessualità.