Autorità cinesi costrette a restituire un bambino americano al padre dopo aver aggredito e picchiato il genitore ed dopo aver rapito la bambina
SHANGHAI, 20 ago 2013 . Yuan Jianbin ha portato sua figlia, cittadina americana di 6 mesi, in Cina per visitare la famiglia. Yuan ha citato in tribunale i datori di lavoro (Qilu Securities Company ) della moglie,Wang Lingling, perchè gli stessi l’avevano licenziata solo per essere incinta e senza nessun compenso. Il giudice Qiao Beihua della Seconda Corte Intermedia di Shanghai ha rifiutato il caso. La bambina è stata rapita ed il padre, Yuan, viene picchiato e buttato giù per le scale. La China Aid Association ha riportato che “Il risultato della visita in ospedale ha evidenziato fratture alle costole, ottava e nona, una frattura ossea alla quinta vertebra e commozione cerebrale. Yuan ha avuto cinque punti di sutura in testa. ” Mentre in ospedale Yuan ha chiesto di vedere la sua bambina. Le autorità hanno rifiutato, dicendo al padre prima che la sua bambina era in un orfanotrofio e, successivamente, che stava per essere curato da una cameriera. Nonostante i forti dolori, il padre ha lasciato l’ospedale per andare alla sede del Comitato del Partito a Shanghai ed al Consolato degli Stati Uniti in cerca di aiuto per trovare la sua bambina ma Yuan non è riuscito ad averne notizie. Tuttavia, il 19 agosto, le autorità cinesi hanno indicato che, dopo una trattativa con il Consolato degli Stati Uniti, la bambina sarebbe restituita al padre. “Qui vediamo un drammatico esempio di abusi e corruzione da parte delle autorità”, ha dichiarato Reggie Littlejohn, fondatrice e presidente di “Diritti delle donne senza frontiere”, un’organizzazione internazionale che lavora per denunciare e contrastare l’aborto forzato, la discriminazione sessuale e la schiavitù sessuale in Cina. “Questo è accaduto nella Corte Intermedia di Shanghai, non in una zona remota”, ha affermato Littlejohn e “Un uomo innocente e sua figlia sono stati puniti solo perché il padre stava cercando giustizia per sua moglie,” ha detto Littlejohn a LifeSiteNews. “Picchiare i cittadini quando cercano la giustizia, e rapire i loro figli. Serve solo a minare la credibilità del regime comunista cinese, sia a livello nazionale che all’estero.”
Il Dipartimento di Stato USA, nella sua relazione del 2012 sui diritti umani in Cina, ha dichiarato che le violazioni dei diritti umani in Cina comprendono abusi e violenze extragiudiziali e di persone che hanno semplicemente cercato di esercitare pacificamente i loro diritti secondo la legge.
Traduzione e adattamento a cura della Redazione. L’articolo originale è su LifeSiteNews