07/01/2013

In Inghilterra c’è la compravendita degli embrioni

«Se si scopre che c’è uno spreco di cibo, gli ambientalisti si scandalizzano. Ma se c’è uno spreco di embrioni, e parliamo di milioni di persone, nessuno dice una parola». Intervista a Josephine Quintavalle

«In Inghilterra la religione nazionale è la scienza, gli scienziati sono i nostri nuovi dei. Se si uccidono gli animali, tutti inorridiscono, se distruggono gli embrioni nessuno protesta, se si cambia geneticamente il cibo, la gente è spaventata, se si cambiano geneticamente gli embrioni umani, a nessuno importa. In 20 anni dicono che abbiamo distrutto 2 milioni di embrioni, cioè 2 milioni di persone, ma i numeri sono molto più alti». Parla così a tempi.it Josephine Quintavalle, la più nota esponente laica del movimento pro life britannico, fondatrice e direttrice del Comment on Reproductive Ethics, l’osservatorio sulle tecniche riproduttive umane. Pochi giorni fa, il Ministero della Salute inglese ha confermato i dati della fecondazione assistita in Inghilterra, ecco i numeri: 3 milioni e 600 mila embrioni creati, di cui un milione e 700 mila subito distrutti, 850 mila congelati, 6 mila destinati alla ricerca scientifica. E soprattutto: le gravidanze non sono state più di 230 mila, i bambini nati inferiori ai 200 mila.

Come ha reagito l’Inghilterra davanti a questi numeri?
Non hanno fatto né caldo né freddo. Ed è terribile. Quando la gente vuole un figlio, l’embrione sembra la cosa più importante del mondo, poi una volta ottenuto lo scopo, vengono dimenticati, distrutti, congelati o usati per gli esperimenti.

Come ha fatto l’Inghilterra a “produrre” così tanti embrioni in soli 20 anni?
Qui si usa una tecnica che è molto pericolosa prima di tutto per la donna: si iperstimolano le ovaie tanto che producono anche 50 ovociti in un ciclo solo. Normalmente, una donna produce uno o massimo due ovociti a ciclo. Invece loro sforzano le ovaie per crearne tanti, troppi, poi li fertilizzano tutti. Ecco perché dico che i numeri citati sono inferiori alla realtà.

Cioè?
Quelli sono solo gli embrioni tenuti e poi magari buttati. Una volta creati 50 embrioni a ciclo, però, li selezionano, molti li distruggono subito perché non sono dei “buoni prodotti”. Parliamo come se fossero oggetti, come se fosse una fabbrica, i prodotti buoni e meno buoni. Ma è così, si chiama eugenetica.

Ci sono alternative a questo uso della fecondazione assistita?
Certo, ci sono nuove tecniche che cercano di imitare la natura e che stimolano le ovaie delle donne per produrre solo uno o due ovociti alla volta. Questo porta beneficio anche alla donna, perché con il sistema che si usa ora molte rischiano di morire e tante sono già morte. Non ci vuole una laurea per capire che iperstimolare le ovaie è molto rischioso. Inoltre si potrebbero congelare gli ovociti, che non sono ancora persone, piuttosto che gli embrioni. La stimolazione minima avrebbe anche un maggiore tasso di successo.

E perché allora in Inghilterra questa pratica non viene usata?
Qualche clinica lo fa, ma ci sono degli interessi economici. In Inghilterra il commercio di embrioni dovrebbe essere vietato. Ma molte cliniche, permettono alle donne di fare cicli di fecondazione gratuiti se in cambio si donano alla sperimentazione la metà degli embrioni creati. E teniamo conto che un ciclo di fecondazione costa circa 1.500 sterline. Usano il termine “donare”, ma è chiaro che stiamo parlando di vendere.

Vendere esseri umani?
Sì, qui in Inghilterra vige in tutto l’utilitarismo: siccome molti embrioni vengono creati, poi congelati e dimenticati dalle coppie in congelatore, gli scienziati dicono: almeno usiamoli per qualcosa. E così li usano per la ricerca, per la sperimentazione, per creare ibridi umani-animali e per far fare pratica di biopsia ai medici.

Perché in Inghilterra gli embrioni non hanno valore?
E come potrebbero averlo? Quest’anno qui abbiamo avuto sette milioni di aborti. È una cosa atroce, ma se neanche il feto nell’utero della donna viene considerato persona come si può far capire alle persone che lo è l’embrione? C’è della gente che inserisce foto dell’embrione nell’album di famiglia, ma poi non si preoccupa di congelarne e buttarne via decine di altri. Qui in Inghilterra se voglio un figlio o se non lo voglio, posso fare tutto pur di averlo o non averlo. Infatti, si può abortire anche il giorno prima di partorire. Noi ci proviamo, ma è difficile far capire alla gente che non esiste il diritto al figlio, al voto sì ma al figlio no. Nella nostra società c’è un grande paradosso.

Quale?
Se si scopre che c’è uno spreco di cibo, gli ambientalisti si indignano e si scandalizzano. Ma se c’è uno spreco di embrioni, e parliamo di milioni di persone, nessuno dice una parola. Una delle cose più incredibili è che quanto abbiamo detto finora è già il passato. Il futuro si prospetta di gran lunga peggiore.

Spieghi meglio.
Per evitare alcune malattie, anche molto gravi, ora si vogliono “creare” bambini con tre genitori. Si sta cercando cioè di fecondare l’ovulo della madre con lo spermatozoo del padre e rimpiazzare gli eventuali mitocondri danneggiati della madre nell’embrione con altri sani provenienti da un terzo donatore. Stanno anche pensando di mischiare due embrioni diversi per ottenerne uno finale. Cioè: per evitare le malattie creano un embrione o con due donne e un uomo o con due donne e due uomini. Molti, però, sono usciti allo scoperto e hanno dichiarato esplicitamente di volere creare una super razza umana manipolando l’embrione. Ecco a che cosa siamo arrivati in Inghilterra.

Gli inglesi che cosa ne pensano?
Noi non riusciamo a fare capire loro della gravità di questa manipolazione genetica. Se si parla di modificare geneticamente il cibo, tutti si preoccupano, ma degli embrioni non gli importa nulla. Oltretutto, come mi hanno detto molti scienziati americani, noi non sappiamo cosa potrà venire fuori da persone modificate geneticamente, non sappiamo come si potrà evolvere la specie in questo modo. L’unica cosa che la gente capisce e disapprova sono gli embrioni ibridi: hanno provato, qui da noi, anche a mischiare l’uomo e la mucca con la sperimentazione sull’embrione. Eppure non sono riusciti a fare niente, nessun risultato è stato raggiunto. Però nessuno si è lamentato.

Perché è così difficile impedire la manipolazione degli embrioni?
Perché qui in Inghilterra la scienza è la religione nazionale, gli scienziati sono i nostri nuovi dei. Ma la responsabilità che la società inglese si porta sulle spalle tra aborti e embrioni distrutti sta diventando enorme.

di Leone Grotti

Blu Dental

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