Nella giornata odierna l’Autorità nazionale italiana per l'infanzia e l'adolescenza (AIGA) ha scritto una lettera urgente a quella britannica, chiedendo di sapere i seguenti dettagli:
1) Il modo in cui i diritti dei bambini sono tutelati e garantiti nel Regno Unito, anche quando soffrono di malattie gravi e incurabili.
2) Le modalità di scelta ed in particolare i meccanismi giurisdizionali in caso di decisioni discordanti nei casi in cui sia previsto il trattamento terapeutico di bambini in stato di minima coscienza o affetti da patologie degenerative o comunque vittime di malattie ritenute incurabili.
3) Come il Regno Unito garantisce – a tutti i bambini e in particolare a quelli affetti dalle malattie gravi e incurabili di cui al paragrafo precedente – il diritto alla vita, per quanto possibile (Cfr. Art. 6.2 UNCRC), e la parità di accesso alle cure.
4) Ha chiesto infine di condividere ogni altra informazione utile sulle problematiche del fine vita, in particolare sulle cure palliative per i bambini con malattie prevedibilmente incurabili e sull'equilibrio tra l'esclusione di qualsiasi accanimento terapeutico da un lato e il necessario mantenimento dei supporti vitali dall'altro.
Lo fanno sapere i legali della famiglia Gregory. La notizia arriva da Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e dall'avvocato Simone Pillon, che stanno seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda in contatto con i legali inglesi e la famiglia.