«Stamattina è iniziato di nuovo il nostro percorso scolastico sul rispetto delle differenze. Finalmente è stato in presenza! Al Canopoleno abbiamo incontrato una classe terza delle medie con le loro insegnanti». Parola del Movimento Omosessuale Sardo che sulla sua pagina facebook, lo scorso 16 marzo, ha annunciato la ripresa delle lezioni a tema “gender fluid” in una scuola sarda, in particolare nella classe terza media (sezione C) del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari
In una circolare della scuola, datata 11 marzo, inviata agli educatori e ai genitori, si preannunciava l’iniziativa in questione specificando che «durante l’incontro si cercherà di fare chiarezza su alcuni concetti chiave legati alle identità, il linguaggio e i termini legati al bullismo omofobico e transfobico, razzismo, sessismo ecc.».
Dulcis in fundo, veniva poi specificato che l’incontro sarebbe stato tenuto dai volontari del Gruppo Scuola del Mos, ovvero del Movimento Omosessuale Sardo che, come leggiamo sulla loro pagina web, «nasce per dare una risposta concreta al fenomeno del bullismo e dell’omo/transfobia nelle scuole e nella società». Una realtà arcobaleno che ha come obiettivo quello di «informare/formare le e gli studenti e tutte le persone del settore educativo-assistenziale (insegnanti, assistenti sociali, medici ecc.) sulla discriminazione di genere e di orientamento sessuale, sull’identità sessuale, sugli stereotipi e i pregiudizi e, più in generale, sulla cultura etero sessista che produce disparità, discriminazione e violenza». Dunque un’associazione a dir poco “di parte” e per di più invitata a scuola senza alcun contraddittorio.
Non conosciamo il modo in cui sia stato affrontato l’argomento sul rispetto delle differenze, però scorrendo le foto del post in questione si può notare una slide su cui è riportata la seguente frase: “Omosessuali si nasce o si diventa? Omosessuali si è”.
Ci chiediamo sulla base di quali informazioni scientifiche sia stata data questa definizione e perché i ragazzi debbano essere costretti ad ascoltare queste teorie senza contradittorio, s Una scuola di pensiero, tra l’altro, che – ormai lo sappiamo – non può essere messa in discussione, pena l’essere etichettati gratuitamente e senza motivo come “omofobi” e “anti-democratici”.
Insomma, sembra che l’indottrinamento a tappeto del sistema scolastico italiano stia proseguendo senza sosta, in barba al fatto che il ddl Zan – a ottobre scorso – sia stato bocciato anche e soprattutto perché voleva introdurre il gender delle scuole.