Nella scuola 2.0 le gite di istruzione non si effettuano nei teatri o nei musei per vedere spettacoli tratti dai grandi classici della letteratura o opere di artisti che hanno reso l’Italia il paese con il patrimonio artistico più vasto e prezioso in assoluto ma si effettuano alla Asl, in questo caso, di Bologna, indovinate perché? Ma per la solita “educazione alla salute” che come sappiamo può nascondere ben altro. E sì perché il liceo Galvani di Bologna, come si evince dal sito della scuola, propone anche per quest’anno, all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019-2022, una serie di incontri di promozione alla salute intitolato ”Uno spazio per i giovani”, guarda caso sempre nello “Spazio Giovani” della Asl cittadina, medesimo contesto in cui, la stessa scuola, poco tempo fa, ha portato avanti una iniziativa non scevra da polemiche, sempre con la scusa dell’educazione alla salute e con informazioni, invece, sulla sessualità più che esplicite danno di ragazzi poco più che adolescenti e che, con buone probabilità potrebbe ripetersi per il prossimo triennio scolastico.
Ma di cosa stiamo parlando? Di una iniziativa che circa due anni fa che il Galvani ha intrapreso in sinergia niente poco di meno che con il Cassero di Bologna: in sostanza i ragazzi ricevevano lezioni che non lasciavano certo spazio all’immaginazione, sui rapporti sessuali e tutti gli annessi e connessi, presso lo Spazio giovani della Asl cittadina, peraltro da personale medico che mostrava ai ragazzi come infilare un preservativo, utilizzando cetrioli e banane. Per di più ai ragazzi venivano dati anche i “compiti a casa” ovvero preservativi con cui esercitarsi.
Ma non finisce qui, perché alla Asl i ragazzi venivano anche forniti di una sorta di vademecum sul “sesso sicuro”, in cui , si dà per scontato che i ragazzini debbano necessariamente avere rapporti sessuali, alla loro età e già questo risulta fuorviante, inoltre viene veicolata la solita visione della sessualità (come se fosse l’unica e sola) tutta piacere fine a se stesso. Ma siamo sicuri che tutti i genitori siano d’accordo con quest’etica? Nel paragrafo in cui si affronta il tema della contraccezione, l’incontro tra ovulo e spermatozoo viene visto come un potenziale pericolo perché potrebbe dare origine alla vita e quindi, siccome si dà per assodato, che un figlio sia una fregatura (certo che, se ai giovani venisse insegnato anche il valore della continenza, ciò non costituirebbe nemmeno un’ipotesi prevedibile..) si suggeriscono tutti i mezzi contraccettivi possibili e immaginabili, compreso l’aborto che viene indicato asetticamente, senza alcun riferimento ai danni psicologici che un’esperienza così traumatica potrebbe causare in un’adolescente. In soldoni: vuoi divertirti? Ma sì puoi farlo come, quando, alle conseguenze c’è rimedio poi. A costo anche di uccidere una vita umana?
Ovviamente non poteva mancare nemmeno il riferimento all’omosessualità, nel paragrafo “Se piace uguale non si è diversi”, a margine del quale viene indicato per i ragazzi che hanno difficoltà a fare “coming out”, un servizio psicologico presso il Cassero, la storica sede dell’Arcigay di Bologna teatro anche di spettacoli che interpretavano la Passione di Cristo in chiave blasfema, con croci usate come sex toys. Insomma un background altamente educativo per ragazzi in fase adolescenziale?
Per questo ci si chiede e con un certo allarme, se il corso sulla “promozione alla salute” indicato attualmente sul sito della scuola, non sia lo stesso identico che ha creato allarme nei genitori degli alunni, poco tempo fa.
Vigileremo anche su questo e, se necessario, denunceremo a gran voce l’ennesimo caso di colonizzazione ideologica a danno dei nostri figli.
di Manuela Antonacci