La famiglia aveva già detto addio a Sam Hemming: i medici stavano per staccarle il supporto vitale, quando la ventiduenne, vittima di un incidente stradale, in coma farmacologico da 19 giorni, ha dato un segno che era ancora viva: una buona notizia data con un piede!
La procedura prevedeva il distacco delle macchine per tre volte. Se anche dopo la terza non ci fosse stato segno di vita, sarebbero state staccate per sempre.
Giunto il momento del terzo e ultimo distacco, dopo che la famiglia – rassegnata – ha salutato la giovane Sam, la ragazza ha mosso l’alluce stimolato dal dottore.
Le hanno riattaccato il respiratore e dopo alcuni giorni è cominciato il vero e proprio recupero. Dapprima ha potuto respirare da sola. Poi pian piano, un passo alla volta, Sam ha ricominciato a parlare e a camminare, contro tutte le previsioni dei medici.
Pare infatti che il cervello di coloro che subiscono gravi traumi riesca a attivarsi in modo da sfruttare la parte sana per esercitare le funzioni che normalmente vengono comandate dalla parte lesionata.
I medici sono rimasti letteralmente a bocca aperta, secondo quello che ha raccontato la madre di Sam ai media, davanti ai progressi fatti da Sam.
La giovane ha ancora una lunga strada da percorrere per recuperare del tutto, ma la vita, si sa è una sfida, un cimento. E l’esempio di Sam, al di là della buona notizia in sé, può essere segno di speranza e di coraggio per tutti coloro che si sentono spacciati o inutili: per tutti quelli che troppo facilmente dicono “non c’è più niente da fare“.
Redazione
Fonte: Lifenews.com
Segnalate alla nostra Redazione (qui i contatti) la vostra Buona Notizia! Può essere un articolo ripreso dal web o una vostra testimonianza... la condivideremo con tutti i Lettori!