La testimonianza di Lauran Bunting è la Buona Notizia di oggi.
Lauran al liceo frequentava un ragazzo più grande (che – a dire il vero – non piaceva molto ai suoi genitori...).
Un brutto giorno, però, lui l’ha violentata. Con orrore, dopo un po’, Lauran ha scoperto che era incinta. Ha detto subito ai suoi genitori della gravidanza, ma non ha avuto il coraggio di confidarsi con loro circa lo stupro.
I genitori l’hanno aiutata e confortata, ma il padre, quando alla fine ha saputo della violenza, voleva che abortisse.
Lauran invece non ha voluto. Dapprima ha pensato a darla in adozione, ma poi, la fede nella Provvidenza le ha indotto il coraggio di crescere la sua bambina da sola.
Ha dato alla luce sua figlia Isabella meno di due settimane dopo il suo diploma di scuola superiore, e la bambina è subito diventata la gioia di tutti, anche del nonno che inizialmente non la voleva.
Isabella ora ha sette anni: eccola con la mamma nella foto che ha gentilmente concesso a LifeNews.
Ora mamma e figlia sono attiviste pro vita, parlano nelle scuole contro l’aborto. Lauran sa che ci sono donne che hanno bisogno di sentire la sua storia. Hanno bisogno di speranza. Hanno bisogno di sentire che per le vittime di stupro c’è una possibilità di non abortire e di amare i loro bambini. L’aborto in caso di stupro aggiunge violenza alla violenza: e la vittima – oltre al bambino – è sempre la donna.
Redazione
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