La Buona Notizia di oggi è che finalmente qualcuno mette uno stop al dilagare inquietante dell’eutanasia.
E non sono i soliti “cattolici integralisti”, fissati con la sacralità e l’indisponibilità della vita a dire che no, non esiste il diritto di morire.
Sono scese in campo l’ American Psychiatric Association, e l’American Medical Association, consessi perfettamente laici, ad asserire che uno psichiatra “non deve prescrivere né dispensare alcun intervento nei confronti di un malato non terminale allo scopo di causarne la morte”.
Infatti, nei Paesi del Nord Europa e in Canada, come i nostri Lettori sanno bene, ci si avvia verso il riconoscimento di una sorta di “diritto di morire”, aberrante: sia per i malati psichiatrici, sia per i depressi, sia per coloro che semplicemente pensano che la loro vita sia compiuta.
Scrive Assuntina Morresi su L’Occidentale: “Dire NO all’eutanasia di persone non terminali significa infatti negare il principio del “diritto a morire” che, in quanto diritto, dovrebbe essere accessibile a chiunque ne faccia richiesta, in base alla percezione soggettiva della propria condizione o, più semplicemente, in base alla propria indisponibilità a continuare a vivere”
Un “nuovo diritto” in meno. Questa sì che è una buona notizia!
Redazione
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