Una Buona Notizia dall’Ungheria.
Gáspár Frivaldszky (nella foto con la moglie Edit, presidentessa dell’Associazione Insieme per la Vita), ha denunciato alla procura di Budapest tre ben note attiviste pro aborto che lo scorso anno, insieme ad altri, durante una manifestazione davanti all’ambasciata polacca, avevano inscenato uno spettacolo blasfemo: una parodia della santa messa con gente vestita da vescovi e preti che si conclude con la distribuzione di pillole abortive in luogo della santa Eucaristia. E ogni volta che davano una pillola dicevano “Corpo di Cristo“.
Poiché la legge ungherese protegge la libertà d’espressione purché essa non violi la dignità degli Ungheresi, o di qualsiasi altra comunità nazionale, etnica, razziale o religiosa (si veda l’articolo 9 della Costituzione ungherese), il processo è cominciato e ha seguito il suo corso, vino all’ultimo gravame: si è concluso il 17 aprile u.s. con la condanna delle femministe per aver violato la dignità della comunità cristiana.
Le abortiste dovranno scusarsi formalmente, cancellare il video della manifestazione dall’Internet, pagare 2.000 euro di risarcimento per i danni morali oltre a tutte le spese del processo.
La sentenza è ormai definitiva.
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
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