Cominciamo questa nuova settimana della rubrica La Buona Notizia presentando l’esempio virtuoso di un’azienda veneta, la più antica azienda lattiero-casearia del nostro Paese, che ha deciso di premiare i dipendenti che mettono al mondo un figlio.
La decisione, assolutamente controcorrente, è un’idea dell’amministratore della “Brazzale”, il cinquantaquattrenne tre volte padre Roberto Brazzale: verrà assegnato uno stipendio di 1.500 euro a tutti coloro – madri o padri – che mettono al mondo un figlio o che lo adottano. Ad un’unica condizione: essere assunti da due anni e garantire la presenza nel biennio successivo al lieto evento.
«Mi ha colpito – ha affermato Brazzale a La Repubblica – il fatto che cifre tanto impressionanti sula denatalità non smuovano né lo Stato, né i privati. Milioni di lavoratori anche in Occidente ormai guadagnano il necessario per se stessi, ma non per realizzare i progetti famigliari. Una società così si estingue. Il ritardo del nostro parlamento nel regolare il diritto di morire con dignità è uno scandalo. Ma ancora più inaccettabile è l’assenza di un sostegno reale alla vita».
Forse non sarà per via di questa Buona Notizia, ma nell’azienda sono già due i dipendenti che beneficeranno di questo bonus, e speriamo che altri se ne aggiungano a breve. Nella consapevolezza, propria dello stesso Brazzale, che non sono di certo 1.500 euro a determinare la scelta o meno di mettere al mondo un figlio: eppure «il messaggio culturale prevale – sostiene correttamente l’amministratore – su quello materiale ed è la fiducia nel futuro: vogliamo che i giovani che investono sulla vita si sentano a proprio agio e che non debbano preoccuparsi del lavoro».
Speriamo che questa azione virtuosa venga ripresa e imitata da altri. Non chiediamo che sia lo Stato a farlo, perché sarebbero parole sprecate: puntiamo sui tanti (piccoli e grandi) imprenditori di buona volontà che tengono viva l’Italia.
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Fonte: Aleteia
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