La Buona Notizia di oggi racconta i risultati di una recente ricerca scientifica europea presentati al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) e che va a sfatare un timore molto diffuso tra le donne che hanno avuto un tumore al seno: una gravidanza non predispone al ritorno della malattia.
A dispetto di quanto comunemente ritenuto e diffuso fino ad ora, infatti, la ricerca condotta su 1.200 donne ha portato gli studiosi ad affermare che non vi sono problemi nel concepire e allattare un figlio dopo aver superato lo scoglio di questa malattia (incluse le pazienti con tumori Er positivi sensibili gli estrogeni). La Buona Notizia è che le donne che hanno concepito (333 pazienti sulle 1.200 del campione) non presentavano un maggior rischio di recidive o morte e che, anzi, pare – ma andranno fatte ulteriori ricerche – che il generare una nuova vita possa contribuire a evitare le recidive della malattia, e quindi allontanare il pericolo di una morte prematura. Purtroppo, tuttavia, è doveroso evidenziare che solamente il 10% delle donne sopravvissute al tumore al seno riesce effettivamente a concepire un figlio.
In ogni caso, «i nostri risultati – afferma il primo autore Matteo Lambertini, membro della Società europea di oncologia (Esmo) e oncologo all’Istituto Bordet di Bruxelles – confermano che la gravidanza dopo un cancro al seno non dovrebbe essere scoraggiata, neanche per le donne con cancro Er positivo. Ovviamente, però, va considerata la storia personale di ogni singola paziente nel decidere quanto tempo aspettare prima di provare ad avere figli».
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
Fonte: Ansa
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