Kelle Hampton è una mamma, una delle tante, che è rimasta sconvolta quando i medici hanno diagnosticato alla sua bambina, Nella, la sindrome di Down.
Ma la Buona Notizia è che Kelle Hampton è anche una mamma di quelle che ha scoperto a poco a poco la bellezza della vita e della sua bambina, a prescindere dalla sindrome di Down.
Ha scritto in un libro, Bloom, del miracolo di “trovare la bellezza nell’inaspettato”, come dice il sottotitolo. E gestisce un sito web e un blog in cui dà testimonianza della sua esperienza di vita e di gioia vera.
Avvisa gli internauti: «Se avete recentemente ricevuto una diagnosi di sindrome di Down in gravidanza o avete accolto un bambino con sindrome di Down in casa e siete stati indirizzati a questo blog, ecco quello che spero troverete: speranza e felicità, giorni duri e grandi vittorie, convivialità».
In tempi in cui i Paesi “civili” fanno a gara per eliminare i bambini Down prima che nascano (i giornali parlano di “prevenzione” attraverso la “diagnosi precoce”: glissano sul fatto che la diagnosi precoce serve a “prevenire” non una malattia, ma la nascita di un bambino, attraverso l’uccisione del bambino stesso), fa bene al cuore leggere di queste testimonianze.
«Ci vuole fatica e lavoro e un enorme spazio nel cuore per amare e crescere un bambino», un qualsiasi figlio, in qualsiasi condizione, dice Kelle. Fatica, lavoro e sacrificio che sono compensati abbondantemente dall’amore reciproco e dal gusto, dalla “celebrazione” dei “piccoli momenti della vita”. Invita quindi a navigare nel suo sito web concludendo: «Spero che vedrai quello che vorrei che il mondo vedesse: non un bambino che ha la sindrome di Down, ma semplicemente un bambino».
Redazione
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