“Rispettiamo la diversità, ma questo non significa che dobbiamo sostenere l’ideologia gender”, ha detto il ministro dell’Istruzione del Paraguay, Enrique Riera. Le parole di Riera hanno accompagnato una risoluzione del suo ministero, che esplicitamente vieta la diffusione e l’adozione di materiali didattici che veicolano l’ideologia gender e l’indifferentismo sessuale nella scuola pubblica del paese.
Molte associazioni di genitori e per la famiglia avevano protestato col ministero per materiale didattico finito nelle mani dei ragazzini, a scuola, in palese violazione dell’articolo 52 della Costituzione del Paraguay che recita: “L’unione nel matrimonio di un uomo e una donna è una componente fondamentale nella formazione di una famiglia “.
Secondo il ministro Riera, l’ideologia di gender si è fatta strada nella scuola pubblica del paese grazie ad un vecchio accordo tra l’ex governo e il gruppo LGBT “Somos gay”.
Oltre ai gruppi LGBT, ha reagito negativamente alla risoluzione anche Amnesty International la quale evidentemente considera il diritto alla propaganda ideologica nella scuola un “diritto umano”.
Il Ministero dell’istruzione del Paraguay, invece, ha sottolineato che i messaggi veicolati dall’ideologia gender rischiano di mettere in pericolo la salute e il benessere dei bambini, in quanto non tengono conto della loro immaturità fisica, mentale e emotiva, e del fatto che necessitino dell’assistenza e e dell’orientamento dei genitori, soprattutto quando si tratta di amore e sessualità.
“La Izquierda”, un giornale nazionale di sinistra, dal canto sua sostiene che la teoria gender dovrebbe essere insegnata nella scuola pubblica per prevenire il fenomeno delle gravidanze precoci. Rimane ancora poco chiaro perché una teoria che predica l’indifferentismo sessuale sarebbe utile per evitare il sesso prematuro tra i ragazzini. Va comunque apprezzata l’onestà intellettuale di chi – almeno – non dice che “il gender non esiste”.
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
Fonte: C-Fam
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