La Buona Notizia di oggi è che nel New South Wales, in Australia, i pro vita festeggiano: la proposta di legalizzazione dell’eutanasia è stata respinta alla Camera. Confidano che non passerà neanche al Senato.
I commenti dei deputati che hanno motivato il loro voto pro vita parlano chiari: il cristiano-democratico Fred Nile ha detto che la legalizzazione sarebbe stata una mossa pericolosa, cambia la percezione della vita e della morte nell’opinione pubblica.
Il liberale Taylor Martin ha affermato che l’eutanasia è paragonabile alla reintroduzione della pena di morte: «Uno dei motivi principali per cui l’Australia ha ha abolito la pena capitale è perché è “definitiva”. La bocciatura di questo disegno di legge è per lo stesso motivo».
A tutto c’è rimedio, fuorché alla morte dice un vecchio adagio. E invece oggi molti vedono la morte come rimedio essa stessa: sei vecchio, malato, handicappato, hai problemi? A morte! Sei giovane e un bambino in questo momento non l’avevi programmato? A morte!
Da noi, se dici “meglio morire che finire così...” e passa la legge sulle DAT ti prendono sul serio: niente rianimazione, niente più cibo e acqua: morte!
In Australia l’han capito che la morte non è un rimedio, ma alla morte non c’è rimedio
Ma l’Australia è tanto lontana...
Redazione
Fonte: Euthanasia Prevention Coalition
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