25/01/2016

La Commissione europea difende Planned Parenthood

Planned Parenthood vende pezzi di bambini uccisi nel ventre materno. Un macabro commercio, ovviamente illegale.

Per questo Congresso e Senato degli Stati Uniti hanno chiesto a maggioranza di ridurre i fondi destinati alla grande multinazionale, ma il presidente Obama ha posto il veto e impedito che si toccasse alcunché.

A quanto pare, anche la Commissione europea non è rimasta poi tanto scandalizzata dalla compravendita di organi di feti abortiti.

Numerosi eurodeputati hanno invocato un intervento in merito, ma il presidente Juncker si è rifiutato di prendere provvedimenti.

Alla domanda scritta presentata dall’europarlamentare Marijana Petir, della Croazia, il commissario alla Sanità Neven Mimica ha risposto riconoscendo apertamente che la Commissione è consapevole delle accuse rivolte alla sezione americana di Planned Parenthood, membro della International Planned Parenthood Federation (IPPF). Tuttavia, sostiene che questo non è un buon motivo perché la Commissione tagli alcun finanziamento. In soldoni, secondo Mimica, che colpa ha l’IPPF se la sua “figlia” statunitense è sotto accusa?

Di fronte a tali considerazioni, bisognerebbe porre ai burocrati di Bruxelles una semplice domanda: se per esempio una multinazionale con sedi e dislocazioni in tutto il mondo si rendesse responsabile di un traffico illegale di armi in Africa o nel Medio Oriente, questo non dovrebbe forse impedire alla Commissione di fare affari con la sua sezione che si trova in Europa?

La Commissione ha spiegato pure che la distribuzione a Planned Parenthood del denaro proveniente dalle tasse dei cittadini – ben 20,4 milioni di euro tra il 1994 e il 2014 – è in qualche modo resa necessaria dagli accordi internazionali. Inoltre – udite, udite! – la sospensione dei finanziamenti metterebbe a rischio la vita di donne e bambini. In pratica sarebbe molto meglio dare soldi per massacrare i bambini o per fornire alle mamme i contraccettivi utili affinché non nascano figli...

Tutto ciò è sconcertante e intollerabile. Nessun trattato internazionale ha mai posto che la Ue debba finanziare l’aborto. Se si escludesse Planned Parenthood dai destinatari di fondi comunitari, piuttosto, sarebbe possibile sostenere tanti enti che offre assistenza, sanitaria e non, a favore delle donne e dei bambini.

La Commissione europea, in fondo, considera legale il commercio del corpo dei bambini fatto da Planned Parenthood. A suo dire, infatti, gli organi dei feti servirebbero a curare le malattie e dunque a salvare vite umane. Tutto falso. Totalmente falso. Insomma, la Commissione disinforma il Parlamento.

E questo è semplicemente vergognoso e assolutamente inaccettabile.

Redazione

Fonte: AgendaEurope

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