“Dalle bozze che circolano del decreto legge "Rilancio", sulle quali il Governo sta ancora discutendo, emerge un dato inequivocabile: i circa 866mila alunni, le loro famiglie, i circa 100mila lavoratori delle oltre 13mila scuole paritarie non sono considerati”. Questa la denuncia della Fidae e delle principali associazioni e federazioni che riuniscono le scuole paritarie (AGeSC, CdO Opere Educative, CNOS Scuola, CIOFS Scuola, FAES, FISM).
Il comunicato stampa congiunto ha avuto inoltre l’approvazione e il sostegno della CISM e dell’USMI. “Nelle bozze – si legge nel documento – si prevedono risorse straordinarie, quasi 1,5 miliardi per l’istruzione (per la sicurezza degli ambienti, per i dispositivi sanitari, per contenere il rischio epidemiologico, per la strumentazione didattica...), ma solo per la scuola statale”.
“Per i servizi educativi e le scuole dell'infanzia non statali – continua la nota – si prevedono complessivamente risorse per 80 milioni del tutto inadeguate e di gran lunga inferiori a quelle richieste dallo stesso Parlamento nelle settimane scorse”.
“Auspichiamo – concludono le associazioni – che il Governo nel provvedimento finale sappia tenere nella giusta considerazione i diritti delle persone: alunni/studenti, famiglia, personale delle scuole paritarie ed evitare così ulteriori e ingiustificabili discriminazioni”.