All’Eliseo è arrivato in esame un nuovo testo sul fine vita: in realtà è “ eutanasia mascherata”, come denunciano le associazioni cattoliche e pro life francesi.
Dopo la legge Taubira, che ha introdotto ufficialmente i matrimoni omosessuali e le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, ora la Francia si appresta ad aprire all’eutanasia, promessa dal premier socialista francese durante la scorsa campagna elettorale attraverso lo slogan “introdurre il diritto di morire con dignità”.
François Hollande, infatti, non ha mai nascosto di voler depenalizzare l’eutanasia volontaria in patria e, a quanto pare, sta accelerando affinché questo avvenga.
Negli ultimi giorni all’Eliseo è stato consegnato nelle mani del Presidente della repubblica il preannunciato rapporto sul fine vita firmato congiuntamente dai deputati Alain Claeys, socialista, e Jean Leonetti, neogollista, quest’ultimo autore della legge attualmente in vigore sul fine vita. Il nuovo testo, che secondo Hollande potrà essere discusso già a partire da gennaio all’Assemblea Nazionale, chiede l’istituzione per il paziente di avere diritto “a una sedazione profonda e continua” in caso di malattia giudicata “incurabile e con prognosi infausta a breve termine”. Una vera e propria “eutanasia mascherata”, come hanno denunciato le associazioni cattoliche francesi nei giorni scorsi contestando il nuovo testo di legge, che dietro ad attente e studiate parole nasconde in realtà la volontà di poter condurre il paziente fino alla morte.
Tale rapporto, inoltre, rende vincolante per i medici il testamento biologico, ovvero le dichiarazioni anticipate di trattamento redatte dai pazienti in vista di una potenziale perdita dello stato di lucidità o di coscienza. Con tutte le complicazione che questo può causare: decisioni prese non si sa bene in base a cosa, sotto quali influenze. Una normativa “mascherata”, esattamente come avvenuto con i matrimoni omosessuali: all’inizio la norma viene proposta all’opinione pubblica come una misura di riforma e di progresso, in realtà si fanno passare sottobanco gli intenti delle lobbies LGBT che mirano a distruggere la famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna.
Tant’è che il nuovo rapporto sul fine vita prevedrebbe in pratica l’attuazione, nei casi di malattie incurabili, di una sorta di anestesia farmacologica capace di arrestare l’alimentazione e l’idratazione del paziente, aiutandolo così a morire.
Un’altra sfida, dopo quella che ha visto centinaia di migliaia di persone scese in piazza contro i matrimoni omosessuali in Francia, raccolta dalle associazioni cattoliche e pro life francesi che hanno giurato battaglia a questa nuova legge di “eutanasia mascherata”.
A tal proposito il 25 gennaio 2015 una nuova “Marcia per la Vita” sfilerà per le strade di Parigi per ribadire il no incondizionato dei francesi verso l’aborto e scongiurare quest’ultima nuova presa di posizione da parte del governo francese riguardo l’eutanasia per i malati terminali.
Un’altra battaglia per la vita è appena cominciata nel cuore dell’Europa cristiana, a due passi dall’Italia. La Francia cattolica è forte e saprà battersi fino alla vittoria. Questa è la speranza che ci unisce.
Luca Colavolpe Severi
Fonti: Il Giornale, Avvenire