Drag queen e furry sono le nuove minifigure entrate a popolare il mondo Lego per omaggiare il mese del pride Lgbtq+, che si è appena concluso ma che come ogni anni – in tutto il mondo e anche in Italia – prosegue con il suo indottrinamento anche a luglio.
Un indottrinamento che, in realtà – oltre alle settimane di giugno/luglio – continua tutto l’anno. La nota azienda danese di mattoncini-giocattolo, infatti, si è piegata ancora una volta all’ideologia di genere, pubblicando recentemente anche sui propri profili social video con minifigure di personaggi all’insegna della fluidità di genere e della trasgressione sessuale.
Con l’intenzione ideologica di voler legittimare ogni forma di oscenità e perversione sessuale, la Lego introduce tra i suoi personaggi persino i cosiddetti “furry”, persone che si eccitano sessualmente travestendosi da animali come, per esempio, da orso e da elefante. Così sul carro Lego sfilano per la parata tra le minifigure drag queen, un cowboy in stile Village People e cubisti.
D’altra parte si tratta solo dell’ultima trovata ‘politicamente corretta’ del colosso dei giocattoli per bambini, dal momento che già nel 2021 la Lego aveva presentato sia una collezione di 11 minifigure monocromatiche sulla scia dello slogan “Everyone is Awesome” - ciascuna delle quali caratterizzata da uno dei colori dell’iconica bandiera arcobaleno Lgbtq+ e da una particolare acconciatura di capelli - sia un set per bambini ispirato al reality show Queer Eye di Netflix, una serie con cinque sedicenti gay protagonisti, invitati a rinnovare il look di altri uomini in qualità di esperti di restyling.
Insomma, bisogna allora constatare con amarezza che quei mattoncini Lego, che opportunamente usati dai bambini contribuivano a costruire e dare forma a un immaginario, anche magari positivo di valori, vengono ora tristemente adoperati per propagandare l’ideologia di genere e decostruire l’identità biologica della persona.