«Sto urlando ad alta voce che vogliono uccidere mio figlio Vincent. Questa è la parola giusta, lo vogliono uccidere. Ma Vincent non è arrivato alla fine della sua vita, non è un vegetale».
Oggi Viviane Lambert, la madre del quarantaduenne tetraplegico, ha parlato durante la quarantunesima sessione ordinaria delle Nazioni Unite che si è appena aperta, per chiedere aiuto per suo figlio e ristabilire quindi l’idratazione e l’alimentazione per tenerlo in vita.
«Vincent», ha detto , «non è né malato né alla fine della vita. Il suo stato è quello di una persona disabile». Per Jérôme Triomphe, uno degli avvocati che assistono i coniugi Lambert, la vicenda di Vincent «è una gravissima situazione di violazione degli impegni internazionali da parte dello Stato francese a discapito di un uomo disabile».
Salvatore Tropea