22/10/2021 di Anna Bonetti

La Marcia per la Vita a Vienna. Quando la speranza pro life arriva dai giovani

Circa 2.500 persone, soprattutto giovanissimi, sabato 16 ottobre hanno marciato per le strade di Vienna in onore della difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, partendo dalla cattedrale di Santo Stefano che si trova nel cuore della capitale Austriaca.

Una speranza che anche l’Europa, come gli Stati Uniti - dove secondo quanto è stato riportato il 50% dei giovani è prolife - possa divenire un baluardo di civiltà per la difesa della vita, nata e non nata.

Molti giovani anche tra gli organizzatori della marcia, tra i quali il presidente 30enne Alexander Tschueggel, noto militante conservatore del panorama austriaco e attivista pro-life su scala internazionale.

Nonostante il bel clima tra i giovani, uniti nella difesa della vita, non sono mancate le proteste degli abortisti, che per l’ennesima volta hanno dimostrato il loro odio profondo nei confronti della vita e dei suoi sostenitori. Alcuni, infatti, si sono presentati coperti di passamontagna per insultare e denigrare chi manifestava liberamente. Non sono mancate le discussioni, in particolare tra la sottoscritta e una ragazza che urlava: «my body, my choice», tanto che le ho ricordato che il corpo di suo figlio non sarà mai il suo corpo e sopprimerlo non sarà mai la sua scelta.

Nel frattempo sventolavano cartelloni con slogan violenti del tipo “se tua madre avesse saputo come sei, ti avrebbe abortito”, accompagnati da una sfilza di insulti di ogni genere. Una violenza che porta alla luce tutto l’odio che si cela nel mondo abortista, a tal punto che i contromanifestanti sono giunti ripetutamente a scontrarsi con la polizia, lanciando fumogeni e lacrimogeni e più volte hanno tentato di bloccare la marcia. Un tentativo per fortuna fallito.

Nonostante questi intoppi si è trattato di n evento straordinario, al quale ho avuto l’onore di partecipare e che mi ha permesso di essere voce dei senza voce anche oltre i confini italiani. Ho avuto modo quindi – come tanti altri partecipanti – di portare la mia testimonianza e il mio contributo, ovvero quello di aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica nel considerare il grembo materno per ciò che dovrebbe realmente essere: il luogo più sicuro al mondo, dove la vita al proprio figlio una madre la dà e non la toglie. Ciascuno di noi, infatti, può offrire il proprio prezioso contributo a questa preziosa causa e che nell’insieme va ad accompagnare l’umanità verso la fine dell’aborto e gettare le fondamenta per costruire una solida cultura della vita.

C’è stata anche l’occasione di conoscere Filomena, una bambina che rappresenta un raggio di luce nell’ipocrisia del mondo. Una di quelle tante persone che probabilmente per coloro che continuavano a gridare alle nostre spalle non sarebbe mai dovuta nascere a causa della sindrome di down e che negli ultimi tempi sta assistendo a un’eugenetica senza precedenti a livello europeo, nonché in tutto il mondo. Tanto è vero che secondo l’European Journal of human Genetics il numero di bambini nati con la sindrome di down negli ultimi anni si è dimezzato fino ad arrivare sempre più vicino allo zero nella civilissima Islanda e in Danimarca, dove la percentuale di aborti di bambini con sindrome di down tocca rispettivamente il 100% e 98%. Una vera e propria pulizia etnica in nome dei fantomatici “diritti delle donne”.

E’ infatti ipocrita, soprattutto da parte di alcuni politici, parlare di inclusione, di rispetto verso le minoranze, quando in realtà si pretende di chiamare “diritto” quello di uccidere prima della nascita tutto ciò che è diverso. La vera inclusione inizia nel grembo materno.

La Marcia per la Vita di Vienna è stata dunque un importante esempio, che dovrebbe spingere in particolare i giovani a conoscere meglio l’ambiente pro-life, anche oltre i nostri confini. Un’occasione preziosa per creare nuovi contatti su scala europea ed internazionale, che dovrebbe insegnarci ad essere sempre uniti e sempre pronti a combattere in prima linea per la difesa della vita, nata e non nata.

 

 

 

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