«[…] Messer Galeotto Malatesta capitano de’ Fiorentini, movendo la notte dinanzi campo Peccioli, la mattina s’accampò ne’ borghi di Càscina presso Pisa […] e infra il giorno per lo smisurato caldo le tre parti e più dell’oste […] si bagnava in Arno, quale si sciorinava al meriggio, e chi disarmandosi e in altro modo prendea rinfrescamento».
Così scriveva Filippo Villani, nella sua Cronica scritta tra il 1322 e il 1348 (libro XI, cap. XCVII). Egli ricorda la battaglia di Càscina (con l’accento sulla prima a), avvenuta il 28 luglio 1364 tra pisani e fiorentini. Battaglia resa celebre dal cartone (nella foto) preparatorio per un affresco (mai realizzato) commissionato da Pier Soderini a Michelangelo Buonarroti per la sala del Maggior Consiglio di Firenze.
Oggi, 17 settembre, 652 anni dopo, un’altra “battaglia” di svolge nel piccolo Comune (45 mila anime) sull’Arno.
L’armata del politically correct, del “progresso”, e del bon ton, si schiera compatta, alle ore 17, in piazze dei Caduti, per un grande comizio.
Sul palco ci sarà nientepopodimeno che Monica Cirinnà, Senatrice PD – prima firmataria della Legge sulle unioni civili, Sergio Lo Giudice, Senatore PD – membro della Commissione straordinaria Diritti Umani del Senato. A seguire Francesca Chiavacci, Presidente Nazionale ARCI, Paola Natalicchio di Sinistra Italiana, Gabriele Piazzoni, Segretario nazionale Arcigay, e ancora Regina Satariano, presidente Associazione Consultorio Transgenere, Roberta Vannucci, presidente nazionale Arcilesbica.
«Ma cosa è successo, da causare la trasferta di un così poderoso schieramento di “famosi”?», si chiede L’Occidentale?
È successo che Susanna Ceccardi, giovane Sindaco di Cascina, «si è dichiarata decisamente contraria alla legge sulle unioni civili e alle celebrazioni similmatrimoniali che ne conseguono, e ha dichiarato che si avvarrà di tutti gli strumenti che gli esperti legali le consiglieranno per rimarcare la sua contrarietà politica. Ovviamente, e ci vuole poco a dedurlo, nel pieno rispetto della legge della Repubblica Italiana e nella consapevolezza degli obblighi propri del Comune».
Conclude L’Occidentale: «Il club Cirinnà-Lo Giudice e associati non è soddisfatto di aver ottenuto per imposizione di Renzi una legge pessima con modalità almeno discutibili sotto il profilo della correttezza parlamentare. Il club vuole l’adesione entusiastica dei sindaci, con tante foto ricordo, e ogni dubbio, ogni voce perplessa o contraria deve essere intimorita con la parata di celebrità: insomma il solito “Io so’ io e tu…” eccetera eccetera».
Chissà se faranno anche il bagno nell’Arno, come Messer Galeotto Malatesta...
Insomma, stavolta non si tratta di Firenze contro Pisa, ma di questo “ufficio propaganda LGBTQIA(...)” contro i cittadini di Cascina che hanno osato, in una Regione Rossa, feudo storico di Renzi&Co., eleggere un Sindaco di centro-destra e per di più politicamente molto scorretto, di quelli che mettono i valori e la verità davanti agli interessi sponsorizzati dalle lobby internazionali.
Francesca Romana Poleggi