La propaganda Lgbt viaggia sempre più veloce, percorrendo la nostra Penisola da nord a sud su binari preferenziali.
Ricordate quando la Gaystapo si scagliò contro Italo, in quanto la compagnia aveva deciso di applicare uno sconto del 30% alle famiglie che si recavano da tutta Italia a Roma per partecipare al Family Day? L’accusa era, udite udite, quella di voler agevolare la partecipazione delle famiglie alla manifestazione...
Ecco, il sassolino punzecchiava ancora alla lobby Lgbt, che ha voluto quindi prendersi la rivincita... sempre sui binari! La propaganda pro-gay ha infatti viaggiato a 300km orari sui treni Frecciarossa e Frecciargento di Trenitalia per circa una settimana.
Sui vagoni dell’alta velocità le ferrovie di Stato, in collaborazione con la Onlus We World, dal 7 al 13 marzo hanno proiettato sui monitor di bordo uno spot contro la violenza di genere e distribuito oltre 40.000 brochure informative sullo stesso tema negli help center Trenitalia.
Inoltre, sul mese di marzo della rivista di bordo – La Freccia – un articolo dal titolo “Modern Family: la società cambia, la famiglia pure: allargata, monogenitoriale o arcobaleno“ introduceva i passeggeri nel mondo delle ‘famiglie’ rainbow. La nuova famiglia italiana modello, per Trenitalia, è composta anche da due mamme o da due papà, con tanto di prole al seguito. Sì perché secondo Francesco Remotti, docente di Antropologia all’Università degli Studi di Torino, citato nello scritto, la famiglia “è un prodotto culturale: può assumere forme diverse in relazione alla società, ai suoi orientamenti, valori e concezioni. E possono essere differenti le funzioni che gli si attribuiscono: dalla cooperazione tra adulti, alla gratificazione sessuale, dalla procreazione all’allevamento dei figli.”
La propaganda LGBT, quindi, ha trovato un ulteriore canale di diffusione, con tanto di velocità garantita e prima classe assicurata.
Ma questa cosa va assolutamente taciuta e gli italiani sono costretti a trovare anche sul treno – oltre che in televisione, sui giornali, nella pubblicità, nei negozi di vestiti e sulle passerelle, nella politica... – l’elogio all’omosessualità e all’omogenitorialità. Nessuno può e deve permettersi di aprire bocca per dire il contrario: su questo, a differenza degli “sconti pro-family” di Italo, non c’è e non ci sarà il diritto di dissentire.
Anastasia Filippi