31/05/2018

La Rai strizza l’occhio a pedofilia e incesto?

Non molto tempo fa la Rai ha mandato in onda, nella fascia protetta, una serie televisiva che mostrava come “normali” comportamenti lesivi della dignità dei minori, come la pedofilia. Oggi, un nostro Lettore ci segnala un altro caso in cui la Rai sembra aver ripetuto lo stesso errore. Uno degli ormai numerosi tentativi, da parte della televisione e dei social media, di favorire l’ «adultizzazione precoce dell’infanzia».

La settimana scorsa si è conclusa la serie tv Rai Il Capitano Maria, trasmessa sul primo canale in prima serata e se scriviamo questo articolo, vuol dire non solo che l’abbiamo visto ma che ci stiamo anche riflettendo non poco. Al di là della trama e della recitazione, infatti, le cose più surreali cui abbiamo assistito sono successe nell’ultima puntata del 22 Maggio.

In essa, infatti, uno dei co-protagonisti della fiction, Annagreca (una ragazza di circa 18 anni), si è sposata, con ben poca libertà, con un uomo di diversi anni più grande di lei (verosimilmente tra i 40 e i 50 anni) per poi consumare un rapporto sessuale con suo cognato, molto più giovane del fratello.

Poco dopo il “matrimonio” (su cui dovremmo scrivere altre cose che, però, preferiamo di evitare) la ragazza viene inquadrata, gradualmente, prima svestita e poi nuda mostrando chiaramente il seno.

Premesso che non abbiamo capito perfettamente l’età della ragazza, abbiamo pensato immediatamente ad una situazione limite tipica della pseudopedopornografia in quanto l’attrice dimostrava effettivamente un’età più giovane di quella anagrafica mentre è palese invece che, unendosi carnalmente con suo cognato, commetta (sebbene televisivamente) un incesto.

La domanda del titolo pertanto rimbomba nella nostra testa, ed a più di una settimana di distanza non trova risposta: si è trattato di una rappresentazione pseudopornografica ed inneggiante all’incesto? O stiamo esagerando noi?

Vero è che anche in un’altra recente fiction trasmessa in Rai, Sirene, vi erano delle minorenni sui cui seni, sebbene mai inquadrati direttamente, si posava la telecamera e l’occhio dello spettatore. Similmente, anni fa in Un posto al sole venne consumato un incesto in prima serata tra un genero e sua suocera senza che nessuno se ne accorgesse.

Siamo maliziosi o si tratta dell’inizio di una campagna di moralizzazione dei costumi verso gli unici due tabù rimasti all’interno di una morale sempre più liquida e disinvolta?

Al momento non accusiamo nessuno ma non possiamo non porci questi interrogativi.

Francesco Del Giudice

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.