18/03/2014

La Romania difende la famiglia

La Commissione Giuridica della Camera dei Deputati della Romania ha respinto una proposta di legge di riconoscimento giuridico per le unioni civili redatte da notaio. Il disegno di legge era già stato respinto dal Senato. La legge era stata presentata con la solita scusa dell’uguaglianza e della non discriminazione dei diversi tipi di convivenza.

Ma le associazioni pro-famiglia della Romania avevano inviato una nota al Parlamento dimostrando che il disegno di legge in realtà non porta nulla di nuovo rispetto alla normativa già vigente e che il suo unico scopo era quello di introdurre una ridefinizione della nozione tradizionale di famiglia, minando l’istituzione del matrimonio: sarebbe divenuto uguale a un qualsiasi contratto, con molte meno responsabilità a carico dei contraenti. L’Intergruppo sui diritti LGBT del Parlamento europeo avevano inviato un documento di sponsorizzazione della legge, firmato dai co-presidenti, Michael Cashman e Ulrike Lunacek.

Forse il discorso più interessante contro il disegno di legge è stato quello di Diana Tusha, deputato del Partito Democratico Cristiano Nazionale dei Contadini, che ha difeso le nozioni naturali di matrimonio e di famiglia e ha invitato i rappresentanti del popolo ad agire secondo valori fondamentali del popolo, non in base a valori alieni e ha detto: “Penso che abbiamo avuto già abbastanza danni da 50 anni di comunismo, quando le leggi venivano imposte su di noi senza alcun riguardo per le specificità rumene”.

Per la versione inglese dell’intervento full-length della signora Tusha su questo problema, si può visitare il sito  StiriPentruViata.ro .

Fonte: LifeSiteNews

Festini

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