«La scuola ti vuole mediocre»: titola così un interessantissimo video di intervista a Enzo Pennetta, collaboratore di ProVita Onlus.
Un’intervista durante la quale Pennetta analizza la scuola di oggi e va a capire come mai siamo arrivati a tutto questo e perché.
Dagli anni Settanta in poi – afferma Pennetta – siamo passati da una scuola finalizzata alla persona a una scuola finalizzata al mercato, in un processo sociale non dichiarato ma progressivo e che è ancora in atto. Lo stesso Stato stesso dal servizio al cittadino è passato alla necessità di non dover scontentare il mercato. Qual è il trucco alla base di questo cambio di paradigma? L’idea che il passato era sbagliato e che il progresso è sicuramente migliore: il passato non serve a nulla, non fornisce alcun insegnamento, conta solo il presente.
Così, prosegue il biologo, la scuola ha cambiato i mezzi e i fini con cui opera e l’impostazione generale della scuola è quella di formare persone da introdurre sul mercato del lavoro, come si evince dal fatto che i piani di studio oggi devono portare a diplomi “appetibili”.
Eppure la Carta dei Diritti dell’Uomo all’art. 26 parla del legame tra famiglia e scuola, in ottica di continuità, sancendo la supremazia della prima della seconda e parlando di valori quali la gratuità dell’amore familiare, la dimensione del bene comune e il radicamento identitario. Tutte cose che al sistema mercatista non potevano andare bene.
Inoltre, continua nella riflessione Pennetta, il fatto di avere una cultura e un’identità permette di dialogare, di essere soggetti attivi. E quindi potenzialmente di poter fare la rivoluzione. Tutto questo doveva finire. Adesso viene valorizzata la “mediocrazia”, il fatto di essere scadenti: la scuola non punta più al massimo, a formare eccellenze e persone con senso critico, bensì valorizza coloro che sanno adeguarsi, starci dentro senza creare problemi... insomma, abbiamo una scuola che valorizza le persone mediocri. E questo lo vediamo anche da cose comuni: la musica sempre più banale, l’incapacità di leggere testi lunghi o seguire film senza effetti speciali...
Da certi punti di vista – per fortuna – la scuola italiana è ancora indietro, sostiene però Pennetta. Ma la scuola asservita al mercato è l’obiettivo: si educano persone che credono che le leggi di mercato siano leggi di natura. Così i pochi che comandano riescono a controllare la massa.
La genesi di tutto questo? La perversione della neolingua, la fagogitosi culturale anglosassone (una vera e propria colonizzazione culturale), la pervasività delle logiche di mercato fine a se stesso (che si vede nell’attuale alternanza scuola-lavoro), i libri di testo ideologici e standardizzati, lo scientismo quale nuova religione...
La scuola dovrebbe essere il luogo dove si educano le generazioni del domani. Si può ancora dire che avviene realmente questo? Enzo Pennetta ci aiuta a riflettere.
Video integrale: «La scuola ti vuole mediocre»
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