Il Tar del Lazio si è pronunciato in merito alla trascrizione all’anagrafe del matrimonio gay celebrato all’estero.
I sindaci che le hanno fatte per adeguarsi alla moda gay friendly sono in torto marcio.
Il comunicato ufficiale del TAR dice: “l’attuale disciplina nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile”.
I vari Scalfarotto, Vendola e soprattutto il sindaco Marino esultano, perché il Tar ha aggiunto che il procedimento amministrativo di annullamento può essere “disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria”, e non dai Prefetti.
Esulteranno perché guadagnano tempo? Perché sanno che i giudici ordinari sono loro amici?
Contenti loro. Il Comune di Roma, e tutti quelli che hanno fatto altrettanto, prima e dopo, hanno agito nell’illegalità.
Il Ministro dell’Interno, i Prefetti , la Cassazione, e molte persone ragionevoli che sanno un minimo di diritto pubblico e di separazione dei poteri l’avevano detto da tempo.
Redazione