Il sindaco del Comune di Ponderano (Provincia di Biella), Elena Chiorino (nella foto in evidenza), non è restata a guardare: appresa la censura operata contro il maxi manifesto affisso da ProVita Onlus in via Gregorio VII a Roma, e rimosso dopo poche ore, ha deciso di stamparlo e affiggerlo a proprie spese nella sua cittadina.
D’altronde, chi può disturbare la foto di un bambino a 11 settimane? Si tratta semplicemente di un’immagine che mostra la vita nel suo sorgere, e che ha lo scopo di risvegliare le coscienze, a quarant’anni dall’approvazione della legge 194: l’aborto uccide una vita e, se ognuno di noi è qui, è perché la sua mamma non ci ha abortito.
Comunicato stampa sul manifesto contro l’aborto
Elena Chiorino (FdI) contro la scelta del Comune di Roma: «Atto di ribellione necessario contro l’oscurantismo 5 Stelle-Pd».
Ha deciso di affiggere stampando a proprie spese il manifesto anti-aborto affisso a Roma dall’associazione ProVita e cenusurato dal sindaco Virginia Raggi. Il sindaco di Ponderano Elena Chiorino (Fratelli d’Italia) scende in campo a titolo personale per difendere il diritto alla vita e manifestare la sua indignazione per quello che, di fatto, ritiene sia stato “un vero e proprio atto di censura”. Un gesto simbolico, ma di sostanza, contro quello che definisce “l’oscurantismo medievale imposto dal sindaco di Roma su richiesta della senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà”. Il privato che gestisce gli spazi pubblicitari, una volta appresa la ragione dell’affissione, lo ha messo a disposizione gratuitamente.
«Ho sentito la necessità di compiere questo gesto dopo l’azione oscurantista compiuto dal Comune di Roma – spiega Elena Chiorino – un atto di ribellione necessario per difendere un’immagine del tutto legittima. Se difendi la vita – aggiunge il sindaco di Ponderano – il Movimento 5 Stelle ti imbavaglia, mentre il Pd dimostra di avere come massima aspirazione la censura di verità acclarate scientificamente. La complicità tra la Raggi e la Cirinnà è un connubio da “tempesta perfetta”: se queste due signore hanno intenzione di vestire i panni delle oscurantiste, lo facciano pure, ma devono anche assumersi la responsabilità di proporre una legge che elimini dai manuali di biologia e medicina tutti i contenuti che fanno riferimento allo stato del feto all’undicesima settimana di vita. Riteniamo inaccettabile la repressione volta alla cancellazione della verità scientifica – conclude – per questo continueremo batterci in ogni sede e con ogni mezzo».
Grazie sindaco Chiarino per il sostegno a ProVita e in difesa della libertà di espressione e di pensiero!
Redazione
Aggiornamento: per il suo coraggioso gesto, il sindaco Chiorino è stata criticata dall’assessore PD della Regione Piemonte Monica Cerutti. Le accuse sono di aver esposto sul Municipio (cosa non vera) un manifesto contrario alla legge 194 (cosa non vera), a maggior ragione in quanto donna. Il sindaco Chiorino ha risposto alla collega con un Comunicato Stampa chiarificatore, in cui dimostra chiaramente il senso e l’opportunità della sua azione.