L’ aborto “fa male” al bambino?
In Inghilterra bere durante la gravidanza potrebbe diventare un reato.
Un consiglio del nord-ovest del paese anglosassone ha infatti chiesto il risarcimento dei danni derivanti da lesioni penali per una bambina di sei anni affetta da un “ritardo di crescita” (uno degli effetti della cosiddetta “Sindrome Fetale Alcolica”) causato dal consumo di alcol della madre durante la gravidanza.
La Sindrome Fetale Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome-FAS) è la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto all’alcol consumato dalla madre durante la gravidanza.
Oltre alla FAS, si possono verificare una varietà di anomalie strutturali (anomalie cranio facciali, rallentamento della crescita, ecc.) e disturbi dello sviluppo neurologico che comportano disabilità comportamentali e neuro-cognitive; queste alterazioni si possono presentare con modalità diverse tali da comportare un ampio spettro di disordini che vengono ricompresi nel termine FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorder).
In Inghilterra tra il 2012 ed il 2013 tale sindrome è stata diagnosticata a ben 252 bambini.
Sul caso, le associazioni British Pregnancy Advisory (BPA) e Birthrights hanno manifestato il timore che, se la Corte d’Appello inglese dovesse concordare sul fatto che la donna ha commesso un reato, si potrebbe aprire la strada alla criminalizzazione di tutte quelle condotte tenute dalle donne gravide (come l’assunzione di farmaci) che potrebbero comportare dei rischi per la salute del feto.
È ovvio che equiparare comportamenti quali l’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti all’assunzione di farmaci per necessità è del tutto fuori luogo: arrivare a tali estremi non è utile né per le madri né per i loro figli.
Sta di fatto che il Tribunale superiore della Camera d’Appello amministrativa ha stabilito che la bambina è nata con un disturbo come “conseguenza diretta” dell’alcolismo di sua madre.
Non riteniamo che la criminalizzazione di tale comportamento sia la soluzione migliore: probabilmente sarebbe molto più utile aumentare le campagne informative sull’argomento e offrire sostegno psicologico alle donne che hanno problemi di questo tipo.
Ma il punto è un altro.
La stessa corte inglese ha infatti sollevato un’interessante questione: “se la bambina, mentre la madre commetteva queste “azioni rilevanti”, durante la gravidanza non era una “persona” – come molti sostenitori dell’aborto affermano – sua madre non avrebbe potuto commettere un reato.”
Allora la nostra domanda è: se si arriva ad ipotizzare l’alcolismo in gravidanza come un reato nei confronti del feto, che dire dell’ aborto ?
Per noi la risposta è una sola: aborto =omicidio.
Laura Bencetti
Fonte: mirror.co.uk