A inizio mese, l’associazione Meter Onlus, in prima linea nella lotta contro pedofilia, pedopornografia, violenze e abusi di alcun genere sui minori, ha pubblicato dati sconcertanti riguardo le segnalazioni di immagini pedopornografiche circolate sul web nel 2019.
«Quasi 7 milioni e 100mila […], il doppio rispetto al 2018 (3 milioni e 50mila circa), 992.300 video (erano 1.123.793 l’anno precedente), in aumento le chat (323 contro 234)», leggiamo su La Stampa. Il problema non si può sottovalutare, va combattuto con tutte le forze, perché, quando si tocca l’infanzia, si entra nella sfera più profonda di ogni essere umano, quella che, come sappiamo, ha molto influsso sul futuro.
Una sofferenza arrecata a un bambino non è uno scherzo. È per questo che don Fortunato Di Noto, presidente dell’associazione, non cessa di operare in difesa dei tanti minori indifesi, vittime delle crudeltà degli adulti, e invita costantemente tutte le Istituzioni a unirsi nella comune lotta a questo dramma sociale. Spiega: «Se le polizie, in diversi Paesi del mondo, avessero preso sul serio le nostre denunce, forse avrebbero maggiormente contribuito alla repressione del drammatico fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori!».
Dietro ogni numero - e si parla di numeri grossi -, infatti, c’è una persona che ha subito un trauma in tenera età: «Tramite il proprio Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia, Meter ha ricevuto dal 2002 al 2019 la segnalazione di 174.731 link. Dal 2014 sono state denunciate a Meter 16.003.014 foto, 3.469.196 video, 12.610 mega archivi e 1.022 chat pedofile. Il centro di ascolto per l’accoglienza delle vittime di abuso e in genere delle situazioni di fragilità ha trattato dal 2007 al 2019 1.721 casi, ha ricevuto 29.996 richieste telefoniche e 17.375 segnalazioni. Nel 2019 il centro ascolto ha accolto 142 richieste di aiuto. Nel 2019 le richieste telefoniche sono 385 per varie finalità. Prevalenti Sicilia (215 chiamate), Lazio (78), Lombardia (19) e Campania (19)».
Insomma, non si può tollerare che i bambini continuino ad essere usati in questo modo dagli adulti. Occorre necessariamente tutelare il loro diritto fondamentale a vivere l’infanzia, perché nessuno possa essere privato della gioia di poter essere un bambino amato e rispettato.