01/02/2020

L’attore messicano Verástegui: «L’aborto non è un diritto e non è umano»

L’attore Eduardo Verástegui, in occasione del suo tour nei 32 Stati messicani per la presentazione del film “Unplanned”, è stato intervistato da La Nuova Bussola Quotidiana. Il film racconta la storia di Abby Johnson, ex dirigente di una clinica di Planned Parenthood (l’azienda abortista più grande del mondo), che ha lasciato il suo lavoro dopo aver visto in una ecografia «un bambino che cercava di difendersi dal tentativo di abortirlo».

Il Messico si trova ora in un momento critico per la difesa dei nascituri, pare infatti che Andrés Manuel López Obrador abbia intenzione di rimuovere il divieto di aborto dai codici penali regionali. È per questo che l’attore ha voluto dedicare il suo tour al sostegno delle «madri con gravidanze inaspettate, per evitare che vedano l’aborto come una soluzione».

E la sua opera ha fatto rifiorire lo slancio pro life messicano: «in ogni angolo del nostro Paese ci sono donne in situazioni vulnerabili che hanno bisogno di essere ascoltate e alle quali vogliamo dire: “Non siete sole; siamo in molti a potervi aiutare”. Così il tour è diventato un movimento nazionale per la vita. E c’è di più: abbiamo creato un call center (WhatsApp 5536-778518) che riunisce 510 istituzioni, attraverso il quale abbiamo potuto indirizzare aiuti a oltre 7 mila madri con gravidanza inaspettata».

E il riscontro del popolo messicano è notevole: i cittadini, a detta dell’attore, sarebbero fortemente contrari all’aborto, tanto che in 30 stati messicani su 32 esso è ancora illegale. E le ragioni di ciò non sono da ricercarsi nella religione cattolica, ma nelle prove scientifiche a sostegno dell’umanità del concepito: «basta essere consapevoli e informati per avere la convinzione che non si può eliminare un bambino che cresce nel grembo di una madre».

La tattica per convincere le persone della “bontà” dell’aborto, per Verástegui (e per noi) è, infatti, sempre la stessa: servirsi di una «propaganda mascherata da umanesimo», raccontando «bugie spacciate per verità». «Hanno mascherato l’aborto da diritto umano, ma non è né un “diritto” né “umano” uccidere una persona indifesa; l’hanno anche mascherato come “salute riproduttiva”. […] Proprio l’opposto dell’aborto. Eliminare un bambino nel grembo materno non è né sano né “riproduttivo”».

Quanto ai diritti delle donne, infatti, l’attore ci tiene a precisare che «Il femminismo non è sinonimo di “aborto”», perché le donne stesse sono vittime dell’aborto, che le espone a gravi rischi per la loro salute fisica e psichica e, nel caso dell’aborto sesso-selettivo, impedisce loro persino di nascere.

Con il Movimento Viva México, Eduardo Verástegui ha già in mente nuovi progetti: «Lavoreremo per rafforzare i valori attualmente messi in discussione, come la famiglia, che è la base di ogni società sana». E noi di Pro Vita e Famiglia Onlus non possiamo che concordare ed associarci nel comune impegno di difendere la Vita umana e la Famiglia naturale.

 

di Luca Scalise

 

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