Il leghista Fabrizio Cecchetti, lo stesso che con il suo voto ha permesso la concessione del patrocinio al gay pride da parte dell’Istituzione regionale, ha presentato una mozione, che ha già trovato l’adesione di 28 consiglieri regionali, affinché la Regione Lombardia distribuisca profilattici gratis, nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile .
Il Consigliere certamente avrà molto séguito tra “coloro che contano”, i politicamente corretti. E magari pur essendo leghista – appartenendo, cioè a un partito considerato omofobo e retrogrado – otterrà il plauso dell’intelligentia di sinistra e dei 5 Stelle. E la Regione Lombardia, essendo notoriamente una regione ricca, di quelle che il PIL lo produce veramente, non avrà problemi a sostenere l’onere economico di tale distribuzione (in ogni caso le case produttrici ringraziano).
Però il consigliere probabilmente non sa che il preservativo, nei luoghi dove è stato su larga scala diffuso e propagandato, a cominciare dai paesi africani flagellati dall’AIDS, non ha ottenuto l’effetto sperato: il contagio non solo non è diminuito, ma addirittura è aumentato. L’AIDS e le altre malattie sessualmente trasmissibili, continuano a imperversare, innanzi tutto nei paesi più “avanzati” come gli USA e la Francia, dove l’educazione sessuale e alla contraccezione sono diffuse a tappeto, ormai da qualche generazione: qualsiasi persona abbia un po’ di conoscenza della statistica sa che “l’effetto compensazione” produce notevoli danni.
Nel sentirsi protetti da un certo rischio, infatti, i soggetti interessati moltiplicano i comportamenti pericolosi, causando sempre in più l’evento che si voleva evitare. L’unica strategia che si è rivelata efficace ai fini della diminuzione delle infezioni è stata la propaganda della continenza sessuale e della fedeltà coniugale.
I politically correct, di fronte a certe evidenze, chiudono occhi, bocca e orecchi, come le tre proverbiali scimmiette. Il consigliere Cecchetti, si aggrega.
Francesca Romana Poleggi