La Conferenza episcopale del Belgio ha aderito all’iniziativa di altri leader religiosi che hanno denunciato la proposta di legge per estendere l’eutanasia ai bambini e ai malati di demenza, sottolineando che il provvedimento rischia di “distruggere il funzionamento della società.”
Mons. André-Joseph Leonard, presidente della Conferenza episcopale, in una dichiarazione condivisa da cristiani, ebrei, e leader musulmani, ha affermato che, pur essendo chiaramente “contrari alla sofferenza, sia essa fisica o morale, e specialmente alla sofferenza dei bambini”, la proposta per cui “i minori possono decidere da soli [di sottoporsi a] l’eutanasia, corrisponde a falsificare il loro potere di giudizio e la loro libertà”. “Proporre che le persone affette da demenza possano essere sacrificate, significa negare la loro dignità e consegnarle al giudizio arbitrario di altri incaricati di decidere”.
Il parlamento belga ha recentemente ripreso il dibattito su una proposta di legge presentata nel dicembre del 2012, proponendo l’estensione dell’eutanasia ai minori di 18 anni affetti da disabilità e alle persone malate di Alzheimer o demenza.
In un articolo del “The Independent” dell’8 ottobre, il giornalista Adam Withnall ha affermato che i “sostenitori del disegno di legge a favore dell’eutanasia considerano che far passare la legge consista semplicemente nel legalizzare un comportamento che in ogni caso già si attua”. Continua dicendo che gli studi hanno dimostrato che i medici, quando si trovano davanti a un bambino malato terminale, per il quale i genitori richiedono l’eutanasia con lo scopo di alleviare la sua sofferenza, somministrano una dose via via maggiore di antidolorifici fino a raggiungere una quantità letale.
Il Washington Post ha confermato la dichiarazione di Withnall riportando un’affermazione del Dr. Gerlant van Berlaer, oncologo pediatrico presso l’ospedale Universitair Ziekenhuis di Bruxelles, che ha detto che le modifiche previste dalla legge dovrebbero legalizzare ciò che sta già accadendo informalmente.
Van Berlaer sostiene che i casi di eutanasia nei bambini siano rari ma stima che in Belgio se ne possano contare dai 10 ai 100 ogni anno.
Tuttavia, i leader religiosi si definiscono “profondamente allarmati” per la legalizzazione dell’eutanasia infantile, sia in qualità di cittadini, relativamente ad alcune argomentazioni filosofiche, sia come credenti, in contrasto con le rispettive tradizioni religiose.
Secondo loro la politica rischia di isolare la persona che soffre, assegnando ad essa un marchio di colpevolezza condannandola per questo alla morte.
I leader religiosi del Belgio sono arrivati alla conclusione per cui tutte le forme di sofferenza causano sgomento. D’altra parte “prescrivere l’eutanasia alle persone vulnerabili contraddice radicalmente la loro condizione di esseri umani. Non possiamo entrare in una logica che porterà alla distruzione delle basi stesse della società “.
Wesley J. Smith, autore pluripremiato, avvocato, e ricercatore presso il Center il Discovery Institute sull’Eccezionalismo Umano, ribadisce che la proposta di estendere legalmente l’eutanasia ai bambini, ha portato il Belgio oltre il bordo del precipizio morale.
“Questa è la terribile logica dell’eutanasia: quando l’uccisione è accettata come una risposta alle difficoltà e alla sofferenza umana, il potere della pura logica impone che non vi sia alcun fondo“, ha scritto Smith in un recente articolo pubblicato sul National Review Online , e continua, “Ciò che distingue il Belgio è l’entusiasmo spaventoso con cui il popolo belga e i medici hanno abbracciato l’agenda della morte. Sono saltati giù da una rupe morale verticale con il sorriso sulle labbra.”
Traduzione a cura di Melissa Maioni
Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeSiteNews in lingua inglese
di Thaddeus Baklinski