Un messaggio che non lascia dubbio alcuno, quello lanciato da Abby Johnson che, alla Convention Nazionale Repubblicana di Charlotte (Nord Carolina) ha detto chiaramente che coloro che si oppongono all'aborto, non possono che votare per Donald Trump.
Abby Johnson, ricordiamolo, è una testimone vivente della crudele realtà dell’aborto: la sua storia, narrata anche nel film Unplanned, inizia come attivista convinta pro choice, al punto da offrirsi come volontaria presso Planned Parenthood, convinta che lo scopo dell’azienda fosse solo quello di rendere l’aborto “sicuro”, “legale” e “raro”. Ed è stato proprio durante la Convention repubblicana che la Johnson ha raccontato della sua carriera nella fabbrica di aborti più famosa del mondo: partita come volontaria, dopo pochi anni e, nemmeno trentenne, diviene direttrice di una clinica a Bryan, in Texas. Fu solo dopo aver visionato il filmato di un aborto che comprese la sofferenza che effettivamente pativa il nascituro e decise di non contribuire più a simili eccidi.
Per questo, durante la Convention repubblicana Abbey ha promosso l’elezione di Trump dichiarando: "Ha fatto di più lui per il nascituro di qualsiasi altro presidente”, e soffermandosi, poi, ad elencare le misure concrete di Trump a favore della vita.
Dopodiché ha rivolto un appassionato appello ai convinti pro life come lei, dichiarando apertamente che questa elezione è una scelta tra due tipi di attivisti: quelli contro la vita e quelli simboleggiati dal “presidente più pro-vita che abbiamo mai avuto”.
"Agite per rieleggere il nostro presidente e fatelo pensando ai nostri americani più vulnerabili", ha esortato Abbey concludendo il suo discorso. "Quelli che non sono ancora nati".