19/05/2021

Linee guida Gender. Regione Lazio e San Camillo sono recidive. Ecco perché

Il caso delle linee guida pro-gender e pro variazione di genere nei bambini - emanate dalla Regione Lazio per le scuole di ogni ordine e grado - si è apparentemente concluso con il ritiro del documento da parte dell'Urs, l'ufficio scolastico regionale e con le distanze prese dall'Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini (a differenza della Regione), che ha denunciato un uso improprio del suo logo e del suo nome. 

Apparentemente, appunto, perché la questione gender in generale continua a toccare le due realtà sopracitate e perché, ovviamente, il caso avrà delle conseguenze, in primis accertare il perché di questa "distrazione", chi è stato a finanziare il tutto e perché sono state bypassate le famiglie.

Il ritiro delle linee guida rappresenta una vittoria per l'operato di Pro Vita & Famiglia, che ha innanzitutto denunciato l'accaduto e successivamente chiesto l'eliminazione del documento. Richiesta infatti accolta ieri sera dall'Urs, l'ufficio scolastico regionale.

Come detto, però, la questione gender continua a toccare i due enti che si sono resi protagonisti - anche se il San Camillo ha smentito - di questa vicenda. In passato, infatti, è stato pubblicato un altro documento (che alleghiamo interamente QUI) sempre con la doppia intestazione Regione Lazio - San Camillo Forlanini, riguardante il SAIFIP, ovvero il Servizio per l'Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica.

Le note informative di tale servizio sono state redatte a cura dell'Uoc Urologie e dell'Uoc Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, in collaborazione con l'Istituto Metafora e contengono tutte le informazioni per il servizio e le modalità di accesso alle prestazioni, nonché per i percorsi medici e legali e addirittura un "glossario" per il corretto uso di termini quali Lgbt, riattribuzione anagrafica, transgenderismo, travestitismo, queer, pride, omofobia interiorizzata e così via.

Come se non bastasse, nel documento sopracitato viene puntualizzato che «il Servizio ha collaborato, per diversi anni, con la Tavistock & Portman Clinic di Londra, servizio interdisciplinare sul tema riconosciuto in ambito scientifico internazionale, per attività di supervisione e ricerca». La Tavistock & Portman Clinic di Londra è la struttura britannica travolta da un enorme scandalo nazionale proprio in questi mesi, dopo che sono state scoperchiate delle vere e proprie manipolazioni per affrettare le diagnosi di disforia di genere e sfornare bambini trans come se nulla fosse, come riporta il sito Tempi.

Dal 2018 in poi, infatti, decine di medici della clinica comincirono a denunciare ed ammettere le pratiche che erano diventate ormai una prassi, in particolare con le diagnosi di disforia di genere senza adeguati e approfonditi controlli o bambini sottoposti a bloccanti della pubertà e ormoni sessuali incrociati senza un’adeguata indagine o avviati ai trattamenti dopo solo due appuntamenti.

Ci si chiede, allora, come sia possibile che il San Camillo-Forlanini, che si è dissociato così rapidamente dalle linee guida pro-gender nelle scuole, in realtà sia la stessa struttura che porta avanti servizi di transizione di genere con delle peculiarità e un modus operandi che, appunto, è stato ampiamente bocciato all'estero, sollevando per giusta uno scandalo di proporzioni nazionali.

 

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