15/02/2015

L’omosessualismo vince il premio World Press Photo

Anche World Press non si risparmia nella propaganda all’omosessualismo.

La vita delle minoranze è spesso dura. Da sempre, nella storia e in troppi luoghi, nel mondo.

Magari uno pensa – oggi come oggi – ai bambini cristiani crocifissi, bruciati vivi, o ai poveracci decapitati dall’ISIS. . .. Agli Yazidi.

Oppure a una storia vecchia di 70 anni, vergognosamente ignorata dal mondo occidentale: la persecuzione e il genocidio culturale dei Tibetani o degli Uiguri in Cina...

Oppure a vicende storiche passate, tipo i perseguitati dal Nazismo, dal Comunismo, gli schiavi nei campi di cotone, i Pellerossa sterminati in America...

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Invece, chi ha vinto il primo premio World Press Photo 2015? 

Più che per la qualità della foto (come si legge nella motivazione, in didascalia) per il contesto di persecuzione alle minoranze in cui si pone?

La foto erotica di due uomini nudi: due amanti russi che vivono il loro amore a San Pietroburgo, nel regno omofobo, reazionario e integralista religioso di Putin.

Una foto “profonda”. In che senso?

Insomma, i più perseguitati al mondo, i gay, meritano il “primo premio assoluto”.

Focus mostra gli altri premiati: le istanze LGBT  superano in drammatica attualità, i malati di Ebola, i barconi  carichi di migranti in mezzo al mare, i bambini poveri in Moldavia, le vittime della guerra in Ucraina...

La foto molto personale e profonda di una coppia omosessuale si aggiudica quest’anno il primo premio del World Press Photo. È il contesto dello scatto a dare il senso della scelta: Jon, 21 anni, e Alex, 25, vivono a San Pietroburgo, in Russia. La vita per le minoranze sessuali in Russia si fa sempre più difficile: queste persone sono costrette ad affrontare ogni giorno discriminazioni legali, sociali, molestie e crimini violenti da parte di gruppi nazionalisti o gruppi conservativi religiosi. “

Almeno potevano “contestualizzare” in Siria o in Iraq: quelli dell’ISIS li gettano dalle rupi, i gay...

A questo punto volevamo pubblicare la foto in questione, che ritrae due giovani in atteggiamento intimo, sfumata quel tanto da non far vedere (ma si capisce benissimo) cosa stanno facendo. Dopo molti ripensamenti alla fine abbiamo deciso di no. Probabilmente questa scelta sarà criticabile agli occhi di “veri giornalisti”, ma in questo caso noi abbiamo preferito la decenza al “dovere di cronaca”. Su Focus.it chi fosse curioso può vedere tutte le foto, premiate e non.

Redazione

 

 

 

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