L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha annunciato che non considera più la disforia di genere un disturbo mentale, ma una “incongruenza di genere“.
Questo è ciò che risulta nell’ultima classificazione internazionale delle malattie (Icd), che indica ai medici una codifica standardizzata per le diagnosi.
Secondo l’Oms la disforia non è una malattia, ma richiede cure...
L’Oms ha paradossalmente affermato che «mentre è ormai chiaro che non si tratta di un disturbo mentale, e in effetti la classificazione come disturbo può causare uno stigma enorme per le persone transgender, restano significative esigenze di assistenza sanitaria che possono essere soddisfatte al meglio se la condizione è codificata sotto l’Icd», cioè: non va catalogata tra i disturbi, ma richiede cure (assistenza sanitaria).
Se per l’Oms la disforia non è una malattia, le costose cure e i costosi farmaci che devono prendere i trans non devono essere pagati dalla previdenza sociale!
E così, si nega il fatto che le persone che soffrono di disforia di genere soffrono di una forma di malattia mentale, ma allo stesso tempo sono autorizzate a ricevere costosi trattamenti medici e psichiatrici per la loro “non malattia”: l’American Psychiatric Association (APA) osserva infatti che le persone con disforia di genere sperimentano di solito un significativo disagio e/o problemi funzionali associati al conflitto tra il modo in cui sentono e il loro sesso biologico.
Michelle Cretella, presidente dell’American College of Pediatricians, ha detto a LifeSiteNews che se la disforia di genere non è un disturbo mentale o fisico, la prescrizione di farmaci, ormoni e la chirurgica plastica sarà solo cosmesi? Le assicurazioni sanitarie, allora, non saranno più obbligate a pagare per tutto questo?
La disforia di genere non è innata: non «si nasce così»
La dottoressa ha aggiunto:«“Normale” è ciò che adempie alla sua funzione. Una delle funzioni del cervello è percepire correttamente la realtà fisica, inclusa la natura del proprio corpo. I pensieri in accordo con la realtà fisica sono normali; i pensieri contrari alla realtà sono anormali.
Tutte le dismorfie del corpo vanno curate, tranne la disforia di genere?
Non vi è alcuna differenza scientifica tra le dismorfie del corpo, come l’anoressia, il disturbo dell’identità di integrità del corpo e la disforia di genere.
Alcuni affermano che le risonanze magnetiche funzionali del cervello dimostrerebbero che il transgenderismo è innato: balle. Nessuno studio del cervello ha mai documentato una struttura cerebrale presente alla nascita che rimane invariata nella vita di quel bambino per giustificare qualsiasi comportamento, figuriamoci le tendenze transgender.
Inoltre, è un principio fondamentale della genetica comportamentale che i comportamenti umani complessi – che includono il pensiero e il sentimento – non sono semplicemente cablati dal Dna. Gli attivisti di genere del camice bianco possono inventare tutte le nuove categorie e parole false che vogliono, non cambierà il fatto che il transgenderismo non è normale, né innato, né immutabile. La convinzione che uno è qualcosa che non è, rimarrà sempre un segno di confusione o, nel peggiore dei casi, un’illusione totale».
La disforia di genere è un termine che sta ad indicare tutta una serie di disturbi che sono alla radice del rifiuto di sé
Walt Heyer, un ex transessuale che ora offre aiuto e assistenza ai trans che – come lui – si pentono del “cambiamento” di sesso e cercano la “de-transizione”, ha detto a LifeSiteNews che la disforia di genere è sempre stata semplicemente un termine “ombrello” per raccogliere tutta la serie di condizioni relative a persone che hanno un disturbo dissociativo dell’identità, ed è segno di comorbilità. Che sia etichettata come “disfunzione di genere” o “incongruenza di genere”, Heyer ha spiegato che la disforia di genere comprende una serie di disordini sessuali, emotivi, psichiatrici e psicologici come ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, disordine dismorfico corporeo, schizofrenia, autoginefilia.
In altre parole, sono queste le cause che innescano il desiderio per gli uomini di vivere come donne e per le donne di vivere come uomini. E tutto questo ha sempre alla radice una causa – comunemente un’esperienza infantile traumatica – che richiede attenzione psicologica, psichiatrica o spirituale.
I transgender in massima parte non risolvono i loro problemi psicologici con l’operazione di riassegnazione del sesso...
«Le persone che lottano contro la loro identità – ha osservato Jeff McCall, un altro ex transgender – andrebbero aiutate a liberarsi della bugia in cui vivono, credendo di essere qualcos’altro rispetto a quello che sono.
Nella comunità transgender il tasso di suicidi è molto alto e ciò è dovuto chiaramente a diffuse instabilità mentali».
Doug Mainwaring
(Traduzione non rivista dall’Autore, a cura della Redazione)